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Consiglio d'Europa: il Commissario per i Diritti Umani chiede chiarimenti riguardo le operazioni marittime italiane nelle acque territoriali libiche

Logo istituzionale del Consiglio d'Europa, istituito il 5 maggio 1949. Il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo (Francia), raggruppa oggi 47 Stati membri del continente europeo
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In una lettera inviata al Ministro dell'Interno italiano, Marco Minniti, il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, chiede maggiori informazioni riguardo alle operazioni marittime condotte dall'Italia nelle acque territoriali libiche volte a gestire i flussi migratori.

Nonostante l'apprezzamento per gli sforzi compiuti dall'Italia per salvare delle vite in mare ed accogliere i migranti giunti fino alle sue coste negli ultimi anni, il Commissario sottolinea che anche quando uno Stato si trova in difficoltà a far fronte all'afflusso di migranti, questo ha comunque l'obbligo di proteggere e garantire i loro diritti umani.

Questo obbligo è stabilito senza ambiguità dalla giurisprudenza della Corte europea dei Diritti Umani, scrive il Commissario, e riguarda le operazioni dell’Italia nelle acque territoriali libiche. Alla luce dei recenti rapporti riguardanti la situazione dei diritti umani dei migranti in Libia, consegnare le persone alle autorità libiche o ad altri gruppi in Libia, li esporrebbe a un reale rischio di tortura o di punizioni o trattamenti inumani e degradanti. Per questo motivo, il Commissario ha chiesto al Governo italiano di precisare che tipo di operazioni di sostegno intende fornire alle autorità libiche nelle loro acque territoriali e quali garanzie l’Italia ha messo in atto per garantire che le persone intercettate o salvate da navi italiane in acque territoriali libiche non si trovino in una situazione contraria all’articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani.

Infine, Il Commissario chiede maggiori informazioni riguardo le misure prese per garantire che le operazioni di ricerca e salvataggio nel mediterraneo, compresse quelle eseguite da attori non governativi, possano continuare a essere realizzate in modo efficace e sicuro.

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