Consiglio d’Europa: primo Forum su Imprese e Diritti Umani (BRAVE 2025)
Nel mese di ottobre 2025 si è svolto a Strasburgo il primo Forum del Consiglio d’Europa su Imprese e Diritti Umani – BRAVE 2025 che ha riunito rappresentanti di importanti aziende e responsabili politici per esplorare modalità di cooperazione volte a integrare i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto nelle attività economiche.
L’evento ha messo in evidenza gli standard e le iniziative del Consiglio d’Europa che influenzano le pratiche aziendali, tra cui la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la sua interpretazione da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, la Carta sociale europea, nonché programmi legati all’ambiente e all’Intelligenza Artificiale.
Aprendo i lavori, il Segretario Generale Alain Berset ha sottolineato che molte delle sfide che le imprese affrontano oggi possono essere affrontate rafforzando la democrazia. Ha inoltre evidenziato come il Nuovo Patto Democratico per l’Europa offra nuove opportunità di collaborazione tra il Consiglio d’Europa e il mondo economico, collegando la solidità democratica alle prestazioni economiche.
La Ministra della Giustizia dell’Armenia, Srbuhi Galyan, ha illustrato gli sforzi del suo Ministero per promuovere l’etica aziendale, l’integrità e la non discriminazione attraverso la strategia nazionale per i diritti umani, affermando che «il rispetto dei diritti umani e il successo economico sono obiettivi complementari, non in concorrenza tra loro».
Lyra Jakulevičienė, membro del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, ha ricordato che la tutela dei diritti umani e dell’ambiente è una responsabilità condivisa. «Lo sviluppo economico non è l’opposto dei diritti umani», ha dichiarato. «Non si tratta di scegliere tra crescita e diritti, ma di trovare un equilibrio: lo sviluppo è sostenibile e inclusivo solo quando i diritti umani vengono presi sul serio».
L’incontro ha inoltre presentato esempi concreti di imprese che applicano con successo pratiche rispettose dei diritti umani, dimostrando i benefici economici e sociali di tali approcci, e ha fornito una piattaforma di dialogo tra governi e rappresentanti del settore privato.