Consiglio d’Europa – Rapporto del Commissario per i diritti umani sulla situazione dei diritti umani in Ossezia del Sud
In data 8 settembre, il Commissario per i diritti umani, Thomas Hammarberg, ha pubblicato il suo rapporto speciale concernente la situazione dei diritti umani nelle aree colpite dal conflitto in Ossezia del Sud. Il rapporto si basa sulla visita effettuata dal Commissario dal 22 al 29 agosto a Vladikavkaz, Tskhinvali, Gori, Tbilisi e Mosca.
-Nel presentare il rapporto, il Commissario ha dichiarato che “il conflitto ha avuto conseguenze devastanti sui diritti umani della popolazione coinvolta. Migliaia di persone sono ancora sfollate, nell’attesa che venga garantita loro la sicurezza e un aiuto per la ricostruzione delle loro case. Ciò richiede la difesa del principio del diritto al ritorno volontario, il suo riconoscimento da parte di tutte le istanze decisionali e che le vittime siano informate delle opzioni che si presentano”.
-“Purtroppo, ha aggiunto, occorre prepararsi al grave rischio che diverse migliaia di persone, un numero che probabilmente arriva fino a 30.000, non possano ritornare nelle loro case nell’immediato futuro. Bisogna assistere queste persone ed aiutarle a condurre una vita che sia il più normale possibile. È dunque necessario garantire lo stanziamento di risorse materiali, organizzare l’assistenza ad opera delle agenzie nazionali ed internazionali ed assicurare che le persone sfollate siano invitate a partecipare al processo decisionale. La principale minaccia che incombe sul ritorno degli sfollati è costituita dal fatto che vaste zone sono cosparse di bombe, granate, munizioni inesplose ed altri residuati bellici. Occorre intraprendere in tutta urgenza uno sminamento sistematico. La popolazione deve essere completamente informata dei pericoli e di come prevenirli”.
-Il Commissario ha anche rilevato che “la mancanza di presenza delle forze dell’ordine nella ’zona cuscinetto' è una problematica che deve essere affrontata. Ciò richiede accordi tra il governo russo e quello georgiano nonché il contributo dei rappresentanti della comunità internazionale al fine di trovare una soluzione attiva e rapida, magari fornendo su base temporanea un contingente di consulenti per le forze di polizia”.
-Inoltre, il commissario Hammarberg ha sottolineato ”la necessità di continuare negli sforzi profusi al ritrovamento delle persone in stato di fermo o alla macchia e procedere a nuovi scambi. A tal fine, occorre stabilire un sistema volto alla raccolta delle informazioni sulle persone scomparse. Il meccanismo stabilito per gli scambi dovrebbe essere rafforzato. I due intermediari chiave ed il CICR devono ricevere tutto il sostegno di cui hanno bisogno”.
-Il Commissario ha concluso affermando che “è necessario risolvere i restanti problemi legati all’accesso internazionale di questa regione. Oltre ad osservatori che hanno il compito di vigilare sul cessate il fuoco e ad una presenza poliziesca, è di estrema importanza che la comunità internazionale offra il proprio contributo per un controllo metodico ed efficace della situazione dei diritti umani. Sono inoltre indispensabili ulteriori sforzi per una raccolta sistematica ed imparziale di prove riguardo alle violazioni commesse nel quadro delle ostilità. A tale proposito, occorre, con la massima urgenza, stabilire contatti tra organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani al fine di elaborare un pacchetto di misure a livello internazionale, fondamentali per una vera tutela dei diritti umani nella regione”.
-Per consultare il rapporto: https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?id=1338365&Site=CommDH&BackColorInternet=FEC65B&BackColorIntranet=FEC65B&BackColorLogged=FFC679
Il Commissario per i diritti umani è un’istituzione indipendente e non giudiziaria del Consiglio d’Europa, il cui scopo è promuovere la sensibilizzazione e il rispetto dei diritti umani nei 47 stati membri dell’Organizzazione. Eletto dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, l’attuale Commissario, Thomas Hammarberg, è in carica dal 1 aprile 2006.
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