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Convenzione sulle armi convenzionali: rigettata la proposta di un Protocollo sull’impiego delle munizioni a grappolo

Residui di munizioni a grappolo esplose in un oliveto
© CMC

A Ginevra, nell’ambito IV Conferenza di Revisione della Convenzione sul divieto o la limitazione dell’impiego di talune armi convenzionali che possono essere ritenute capaci di causare effetti traumatici eccessivi o di colpire in modo indiscriminato (1980), si è definitivamente conclusa la discussione relativa alla possibilità di adottare un Protocollo aggiuntivo sull’impiego delle munizioni a grappolo.

Scopo di quest’ultimo era quello di regolamentare l’impiego di alcune tipologie di munizioni cluster prevedendo la possibilità di utilizzare munizioni prodotte successivamente agli anni ’80 e caratterizzate da un tasso di fallimento inferiore all’1%. Al fine di adeguarsi progressivamente alle restrizioni, gli Stati potevano godere di un periodo di transizione di 12 anni.

Dopo quattro anni di discussioni e verificata l’impossibilità di raggiungere una posizione consensuale su molteplici questioni controverse, la proposta di Protocollo è stata rigettata in maniera definitiva dalla maggioranza degli Stati presenti alla Conferenza di Revisione.

Uno dei punti di maggiore criticità relativamente allo scopo e al testo del Protocollo, sollevato in maniera particolare dalla società civile, riguardava la definizione di standard inferiori e talvolta contrari definiti dallo stesso rispetto alle norme e alle disposizioni previste dalla Convenzione di Oslo sulla messa al bando delle munizioni a grappolo (2008), strumento internazionale che proibisce in maniera assoluta l’uso, la produzione e il commercio dell’intera categoria di munizioni a grappolo in quanto arma dal carattere indiscriminato ed estremamente pericolosa per la popolazione civile.

La Convenzione di Olso, strumento internazionale di cui sono parte 111 Stati, tra cui anche l’Italia (ratifica dell’ottobre 2011) rappresenta uno dei più importanti traguardi degli ultimi anni in termini di protezione e tutela delle vittime dei conflitti armati.

Essa tuttavia non novera tra i suoi firmatari alcuni dei principali paesi produttori di munizioni cluster, tra cui Stati Uniti, Russia, India, Cina e Israele, paesi che hanno invece attivamente sostenuto l'adozione del Protocollo aggiuntivo e che, allo stato attuale, non si ritengono soggetti ad alcuna limitazione relativamente alla produzione e all'uso di tali munizioni.

 

La Convenzione sulle armi convenzionali del 1980 è già corredata da vari Protocolli: I Protocollo sulle scheggie non localizzabili (1980); II Protocollo sul divieto o limitazione di impiego di mine, trappole e altri dispositivi (1980, modificato 1996); III Protocollo sul divieto o limitazione dell'impiego di armi incendiarie (1980); IV Protocollo relativo alle armi laser accecanti (1995); V Protocollo relativo ai residuati bellici esplosivi (2003).

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