Corte Europea dei Diritti Umani: Italia condannata per non aver adeguatamente protetto una minore vittima di sfruttamento della prostituzione
Il 1° febbraio 2018 la Corte Europea dei Diritti Umani (CtEDU) ha condannato l’Italia per aver violato gli articoli 3 (divieto di tortura e trattamento inumano o degradante) e 8 (diritto al rispetto per la vita privata e familiare) della Convenzione Europea dei Diritti Umani.
La CtEDU, in particolare modo, ha stabilito che le autorità italiane non hanno agito con la dovuta diligenza al fine di prevenire gli abusi subiti da una minorenne, affetta da dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti, vittima di sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale di gruppo.
Sebbene i tribunali penali abbiano agito tempestivamente, la Corte ha accertato che il Tribunale dei minori e i servizi sociali non hanno adottato nessuna misura protettiva immediata, pur essendo a conoscenza della particolare vulnerabilità fisica e psicologica della minore.
Oltre all’accertamento della violazione, la Corte ha condannato l’Italia a pagare alla richiedente 30.000 euro in relazione al danno subito e 10.000 euro in relazione a costi e spese.