Corte penale internazionale: il Procuratore apre un'indagine sulla situazione in Mali
Il 16 gennaio 2013 il Procuratore della Corte penale internazionale, Fatou Bensouda, ha ufficialmente aperto un’indagine sui presunti crimini di guerra commessi in Mali a partire dal gennaio 2012.
La decisione del Procuratore giunge a conclusione di un esame preliminare delle violenze consumatesi nel nord del Mali che l’Ufficio della Procura aveva condotto negli ultimi sei mesi a seguito della decisione del Governo di Bamako di sottoporre alla Corte penale internazionale, ai sensi dell’art. 14 dello Statuto, la situazione del proprio Paese.
Nell’ambito di tale indagine, l’Ufficio del Procuratore ha stabilito che esistono ragioni sufficienti per concludere che alcuni crimini di competenza della Corte siano stati commessi ed ha altresì identificato alcuni potenziali casi sufficientemente gravi da giustificare l’intervento della Corte.
In particolare, tra i crimini individuati a questo primo stadio delle indagini dal Procuratore sono citati omicidio, tortura e trattamenti crudeli, attacchi deliberati contro obiettivi protetti, resa di condanne e loro esecuzione senza un previo giudizio svolto davanti ad un tribunale regolarmente costituito, saccheggio, stupro.
La decisione di sottoporre alla Corte penale internazionale la situazione del proprio Paese adottata dal Governo del Mali rappresenta il quarto “self-referall” nella storia della Corte dopo quelli di Uganda, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centroafricana.