European Commission against Racism and Intolerance (ECRI) rapporto annuale 2022
L'ECRI è un meccanismo indipendente di monitoraggio dei diritti umani istituito dal Consiglio d'Europa per combattere il razzismo, la xenofobia, l'antisemitismo e l'intolleranza in Europa. Il mese scorso è stato pubblicato il rapporto 2022, che si concentra su quattro aspetti principali: le conseguenze della guerra in Ucraina, l'intolleranza nei confronti delle persone LGBTI, la discriminazione nei confronti dei Rom e dei viaggianti e la necessità di sostenere il lavoro delle Organizzazione della società civile.
Partendo dalla guerra in Ucraina, il rapporto mostra che il conflitto sta portando al più grande flusso migratorio in Europa dalla Seconda guerra mondiale, sebbene molti discendenti africani o asiatici provenienti dall'Ucraina stiano affrontando disparità di trattamento e scarsa assistenza. Inoltre, i cittadini russi che stanno lasciando il Paese a causa del conflitto devono fare i conti con la discriminazione e il risentimento anti-russo alimentato da discorsi d'odio. La raccomandazione dell'ECRI è che la solidarietà deve essere la norma per affrontare questa crisi umanitaria.
Per quanto riguarda le persone LGBTI, l'ECRI ha evidenziato che, nonostante i progressi compiuti dalla comunità europea in materia di legislazioni specifiche per garantire i loro diritti, alcuni Paesi trattano ancora il tema come un tabù e i discorsi di odio rappresentano ancora una realtà nella regione.
Per quanto riguarda l'antigitanismo e la discriminazione nei confronti dei rom e dei viaggianti, il rapporto indica la persistenza e l'aumento della segregazione scolastica e delle cattive condizioni abitative per le comunità rom, sebbene l'ECRI riconosca gli sforzi compiuti da alcuni Stati membri per risarcire il popolo rom per i torti commessi in passato nei loro confronti.
Infine, l'ECRI ha sottolineato la necessità di finanziare e sostenere le attività delle OSC, considerando che la maggior parte delle organizzazioni subisce minacce e molestie a causa del loro lavoro con gruppi vulnerabili, ma il loro impegno è prezioso per la promozione dei diritti umani e il raggiungimento degli obiettivi dell'ECRI nella regione.