Focsiv: pubblicato il Rapporto sul land grabbing "I Padroni della Terra"
Lanciato a Bari il 27 aprile all’interno della manifestazione Villaggio Contadino di Coldiretti, il Rapporto “I padroni della Terra” è dedicato ai 200 difensori della Terra uccisi, nel solo 2016, per aver denunciato i reati ambientali spesso consumati dalle multinazionali.
Il Rapporto, pensato e redatto da FOCSIV, in collaborazione con Coldiretti, affronta la questione su chi siano i reali proprietari delle terre coltivabili e chi ne abbia il controllo, ma è anche, al tempo stesso, una denuncia ed una riflessione su quanto sta accadendo in ogni parte del mondo: l’accaparramento del suolo e delle terre più fertili, le cui gravi conseguenze ricadranno su tutti per generazioni. Questa prima edizione è dedicata al fenomeno del land grabbing e alle sue ripercussioni in termini di conflitti, espulsioni, migrazioni, depauperamento dell’ambiente e la scomparsa delle biodiversità.
Il Rapporto è organizzato in cinque capitoli. Il primo capitolo affronta il tema del land grabbing offrendo informazioni sulla sua dimensione e sulle sue caratteristiche principali utilizzando il database Land Matrix.
Il secondo capitolo, alla cui stesura ha collaborato una ricercatrice del Centro di Ateneo per i Diritti Umani "Antonio Papisca" dell'Università di Padova, fa il punto sulla normativa internazionale che dovrebbe promuovere il diritto dei contadini alla terra. Il capitolo descrive come esistano a livello internazionale convenzioni e linee guida che dovrebbero essere osservate da paesi ed imprese per garantire il diritto alla terra delle comunità locali, e in particolare di quelle più povere e discriminate, tra cui quelle indigene.
In particolare, sottolinea il Rapporto, sebbene le convenzioni internazionali esistenti in materia di diritti umani non riconoscano in maniera espressa ed autonoma un diritto alla terra, vi è una progressiva tendenza a considerare l’accesso alla terra essenziale per la realizzazione di molti diritti umani. Tra questi si possono menzionare il diritto ad uno standard di vita adeguato, che ha come suoi componenti il diritto al cibo, ad un alloggio adeguato, il diritto all’acqua, ma anche il diritto al lavoro, il diritto alla proprietà ovvero il diritto all’identità per particolari soggetti come i popoli indigeni la cui sopravvivenza fisica e culturale è indissolubilmente collegata ai territori in cui vivono.
Il terzo e il quarto capitolo entrano nel merito di due casi rilevanti di land grabbing, rispettivamente in Ecuador e in Myanmar. Il quinto e ultimo capitolo è dedicato all’impegno di FOCSIV e CIDSE (Alleanza delle ONG cattoliche internazionali per lo sviluppo sostenibile) nell’accompagnare e sostenere le comunità locali ad accrescere le proprie capacità di far fronte alle pressioni delle imprese e dei governi e di migliorare le proprie condizioni di vita.