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Fondazione Finanza Etica: “Finanza e Armi”, un nuovo approfondimento

Su sfondo nero ci sono alcuni dollari sulla sinistra, due pallottole al centro e il segno di due spari su un vetro.

È disponibile la scheda “Finanza e Armi”, a cura di Andrea Baranes, della serie di risorse “Capire la Finanza” realizzata da Fondazione Finanza Etica. La risorsa si propone di riflettere sulle interazioni e le possibili conseguenze che contraddistinguono la relazione tra mercato degli armamenti e finanza, due ambiti notoriamente di difficile investigazione, permettendo di illustrare il posizionamento della finanza etica e di riaffermare le sue potenzialità in un momento storico in cui il paradigma dell’economia di guerra rischia di imporsi come dominante.

L’analisi mette in luce gli effetti indiretti di un modello finanziario al quale partecipano attori pubblici e privati, come gli Stati e le banche, e che, investendo nel commercio d’armi e approfittando delle zone grigie presenti nelle norme e nelle disposizioni che lo regolano, punta ad uno sviluppo massimizzato e rapido. Tuttavia, come dimostra Andrea Baranes, esso si rivela insostenibile, destabilizzante e complice di violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.

Nel delineare alcune strategie attraverso cui la finanza può invece indurre gli attori e gli investitori di tale settore produttivo a modificare la loro condotta, come le forme di disinvestimento consapevole, viene ribadita la prospettiva della finanza etica che, partendo dal presupposto di rifiutare l’impiego di risorse della propria utenza nel mercato degli armamenti per destinarle a progetti volti ad impattare positivamente sulla società e sull’ambiente, permette di immaginare un’altra via possibile.

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