Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione: presentato il rapporto “Madri bambine: affrontare il fenomeno delle gravidanze tra le adolescenti”
Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) ha recentemente presentato l’annuale rapporto sullo stato della popolazione nel mondo, che per il 2013 è dedicato al tema “Madri bambine: affrontare il fenomeno delle gravidanze tra le adolescenti”.
Il rapporto mostra le principali sfide poste dal fenomeno della gravidanza adolescenziale e le possibili ripercussioni che quest'ultima può avere sulla salute delle ragazze, sulla loro istruzione e sulle loro opportunità.
Secondo quanto riportato nello studio, il 95% delle gravidanze adolescenziali avviene in paesi in via di sviluppo, nei quali ogni anno 7,3 milioni di ragazze al di sotto dei 18 anni diventano madri, 2 milioni delle quali hanno un’età inferiore a 14 anni. Soprattutto le ragazze più giovani sono maggiormente a rischio di mortalità durante il parto e sono esposte a conseguenze negative per la salute in generale. Sono circa settantamila le ragazze adolescenti che muoiono ogni anno nei paesi in via di sviluppo per problemi legati alla gravidanza o al parto.
Il rapporto sottolinea inoltre la relazione tra istruzione e gravidanze in età adolescienziale: le ragazze che rimangono a scuola più a lungo hanno infatti meno probabilità di avere un bambino in età scolare.
Le gravidanze adolescenziali sono diffuse anche nei paesi più ricchi, anche se in percentuale minore, e hanno forti conseguenze sulla vita futura della ragazza, soprattutto in termini di accesso all’istruzione e all’impiego.
Le maggiori cause di gravidanze in età adolescenziale individuate nel rapporto sono costituite da matrimoni precoci, diseguaglianza di genere, povertà, violenza sessuale, mancanza di accesso all’educazione sessuale e all’uso di contraccettivi.
Il Direttore dell’UNFPA, Babatunde Osotimehin, ha sottolineato in occasione della presentazione del rapporto che troppo spesso la società accusa solo le ragazze delle gravidanze precoci, non rendendosi conto che tale fenomeno è causato da una serie di elementi che vanno al di là della scelta della donna.
Il rapporto invita, dunque, ad intervenire sul fenomeno prevedendo azioni ampie che non incidano solo sulle scelte e i comportamenti delle ragazze madri, ma su un contesto più generale e che consentiranno alle ragazze di scegliere liberamente in merito alle proprie vite e ai propri diritti sessuali e riproduttivi. Tali azioni includono, ad esempio, miglioramento dell’eguaglianza di genere, garanzia dell’accesso all’istruzione, contrasto ai matrimoni precoci, garanzia dell’accesso alle cure e al sistema di contraccezione, supporto per le madri adolescenti.