Giornata Europea della Vita Indipendente, 5 maggio 2025

In occasione del 5 maggio, giornata del The European Independent Living Day, Vincenzo Falabella, il presidente della FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), ha fatto una riflessione sul Diritto alla Vita Indipendente in cui ha evidenziato, rispetto a questo tema, la dimensione della “responsabilità collettiva, perché la libertà di vivere secondo le proprie scelte è il cuore stesso della democrazia e la Vita Indipendente ne è una delle sue espressioni più alte.”
Vita Indipendente non significa “fare tutto da soli”, ma invece “avere il controllo delle proprie scelte quotidiane: dove vivere, con chi convivere, che tipo di assistenza ricevere, quale percorso lavorativo o formativo intraprendere, come partecipare alla vita sociale e culturale della propria comunità. È la possibilità di vivere con dignità, autodeterminazione e libertà, indipendentemente dalla propria condizione di disabilità” e su base di uguaglianza con gli altri, come sancito dall’Art. 19 (Vita Indipendente e Inclusione nella Società) della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, la quale dispone inoltre agli Stati membri di fornire i sostegni necessari e rimuovere gli eventuali ostacoli alla realizzazione di tali diritti.
Nel nostro paese si compie un grande passo in avanti con l'approvazione della Legge Delega 227/21 e in particolare con il Decreto 62/24 (Definizione della condizione di disabilita', della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l'elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato), il quale finalmente definisce il Progetto di Vita come strumento unico e centrale per la realizzazione di percorsi autodeterminati.
Si é costituita quindi una significativa base normativa per la concreta attuazione del principio di Vita Indipendente, ma, come evidenzia la FISH, é necessaria una maggiore consapevolezza da parte delle amministrazioni pubbliche che realizzino “piani strutturati e con finanziamenti stabili e mirati per rendere la Vita Indipendente una possibilità reale in ogni territorio”, rendendo possibile quindi un reale sviluppo sociale costruendo contesti più “equi”, nella prospettiva di un cambiamento culturale profondo che metta la persona al centro.