Gli studenti del Refugee Rights Lab dell’Università di Padova presentano il loro rapporto alla Commissione per i Diritti Umani a Ginevra
Il 14 Ottobre 2024 ha preso avvio a Ginevra la 142ª sessione del Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che proseguirà fino all’8 Novembre. In questa sessione, il Comitato sta esaminando i rapporti governativi di Ecuador, Francia, Grecia, Islanda, Pakistan, e Turchia e adotterà la List of Issues Prior to Reporting per Benin, Camerun, Monaco, Polonia, Slovenia e Sudafrica. In quanto membri del Comitato dei Diritti Umani, tutte le delegazioni degli stati sono tenute a comunicare le misure che questi ultimi hanno stabilito e attuato per garantire l’osservanza dei diritti definiti nel Patto Internazionale relativo ai Diritti Civili e Politici (ICCPR) e riferire i loro progressi nella tutela di tali diritti.
La revisione del Pakistan si è tenuta il 17 e il 18 Ottobre presso Palais Wilson. 21 ONG hanno inviato dei rapporti fornendo informazioni e dati a supporto della valutazione della condotta del Pakistan nel difendere i diritti civili e politici. Il Refugee Rights Lab, sotto la supervisione del Prof. Antoine Meyer e con il contributo di 12 studenti della Laurea Magistrale in Human Rights and Multilevel Governance dell’Università di Padova, ha trasmesso un rapporto sul Programma di Rimpatrio degli Stranieri Illegali (IFRP) del Pakistan, istituito lo scorso anno dal governo pakistano. Il documento ha messo in luce l’attuale situazione dei rifugiati afghani nel paese, sollevando notevoli preoccupazioni sulle politiche di rimpatrio e sulla tutela del principio di non respingimento.
Sara Farasat e Thayna Ferreira Malta hanno rappresentato il Refugee Rights Lab alla conferenza informativa con il Comitato per i Diritti Umani il 16 Ottobre e nelle due sessioni della revisione dello Stato del Pakistan (17 Ottobre dalla 15.00 alle 18.00, e il 18 dalle 10.00 alle 13.00). La conferenza informativa fungeva da incontro preparatorio per discutere dei rapporti inviati al Comitato, mentre il processo di revisione ha permesso un’analisi approfondita della situazione dei diritti umani in Pakistan e della sua conformità all’ICCPR.
L’ex membro del Comitato Marcia V.J. Kran ha richiamato l’attenzione sulla risposta del governo all’aumento di rifugiati afghani nel paese e sul Programma di Rimpatrio degli Stranieri Illegali, in particolare rispetto alla mancanza di giusti processi e trasparenza nei casi di rimpatrio. Come risposta, l’ambasciatore pakistano ha sottolineato che “i rimpatri sono volontari e rispettosi della dignità delle persone” e ha aggiunto che l’IFRP non si rivolge ai rifugiati afghani, ma è specificamente finalizzato agli individui illegali all’interno del paese. Secondo la delegazione del Pakistan, nonostante quest’ultimo non sia uno degli stati firmatari della Convenzione sui Rifugiati del 1951 o del suo Protocollo del 1967, il quadro normativo del paese è in linea con gli standard internazionali.
La 142ª sessione ha fatto emergere la persistenza di fenomeni che sfidano la salvaguardia dei diritti umani, nello specifico per quanto riguarda il diritto alla vita come uccisioni extragiudiziali, tortura e pena di morte, così come il diritto alla libertà religiosa, alla libertà di associazione e all’eguaglianza di genere.
La partecipazione e l’eccellente lavoro delle studentesse Sara e Thayna ha permesso loro di avere una comprensione più profonda delle sfide affrontate dai rifugiati afghani nel paese e le implicazioni dei diritti umani in Pakistan.