GRETA: pubblicato il rapporto sull’evoluzione della lotta al traffico di esseri umani nel 2024

Il Gruppo di esperti sulla lotta alla tratta di esseri umani (GRETA) ha presentato un nuovo rapporto che analizza l’andamento della lotta al traffico di esseri umani nel 2024, facendo anche il punto sul lavoro svolto negli ultimi 15 anni in Europa e nel mondo.
Dal rapporto emergono dati incoraggianti: nel 2024 sono stati 13 gli Stati firmatari della Convenzione sulla lotta contro la tratta degli esseri umani monitorati dal Gruppo attraverso le visite di verifica, 12 i rapporti di valutazione per paese pubblicati e 10 le tavole rotonde realizzate in 10 paesi differenti. Nello stesso anno il GRETA ha adottato una Nota di orientamento sul periodo di recupero e riflessione che segna un importante avanzamento nelle pratiche di protezione e assistenza alle vittime di traffico. Secondo l’art. 13 della Convenzione, questo periodo dovrebbe essere garantito dalle leggi nazionali di ciascun Stato parte per poter permettere alle vittime di riprendersi e affrancarsi dal controllo dei trafficanti, collaborando con le autorità e vedendosi assicurata la possibilità di permanere sul territorio nazionale per tutta la durata del periodo.
Il rapporto fornisce poi una panoramica degli esiti del monitoraggio sull’applicazione della Convenzione riguardanti gli ultimi 15 anni, evidenziando gli obiettivi conseguiti e le sfide che ancora restano da affrontare. Tra queste ultime si ricorda la mancanza di piani d’azione nazionali per la lotta al traffico di esseri umani, di strategie implementate a livello nazionale per l’assistenza ai soggetti lesi e di strutture protette mirate. Risorse insufficienti, un’inadeguata definizione delle questioni più urgenti e la frequente mancanza di interesse politico rappresentano le principali cause della mancata attuazione delle linee guida definite dal GRETA. Inoltre si rimarcano gli effetti destabilizzanti dei numerosi conflitti armati, degli sfollamenti e delle crisi economiche che si stanno susseguendo e che contribuiscono ad un aumento dei fattori di rischio legati alla tratta di esseri umani. Nel contesto specifico della migrazione, il rischio di venir esposti a forme di sfruttamento è in aumento a causa della progressiva chiusura delle frontiere, della carenza di vie legali per raggiungere i paesi di destinazione e persistenti impedimenti che ostacolano l’inserimento lavorativo. Relativamente al traffico di minori il rapporto sottolinea l’esistenza di lacune nella loro identificazione e protezione, venendo spesso accusati di essere dei trafficanti e conseguentemente puniti, e dunque la necessità urgente di migliorare le strategie di protezione dei minori e di includere azioni di contrasto alla tratta nelle risposte umanitarie. Infine si evidenziano le crescenti difficoltà di individuazione e perseguimento dei casi di tratta derivanti dalla natura sempre più digitale della tratta stessa, che è necessario contrastare attraverso investimenti in capitale umano formato e in tecnologie all’avanguardia.