I primi documenti sui diritti fondamentali in Europa
L’editore Intersentia (Anversa) ha recentemente pubblicato un volume collettaneo curato da Markku Suksi, Kalliope Agapiou-Josephides, Jean-Paul Lehners, e Manfred Nowak sui primi documenti sui diritti fondamentali in Europa.
Il volume esce in occasione degli ottocento anni della Magna Charta Libertatum (1215), considerato universalmente il primo atto "costituzionale" a riconoscere dei diritti inviolabili. Benché i riflettori siano generalmente puntati sulla Magna Charta inglese e sulla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino della Rivoluzione francese, l’obiettivo del volume e portare l’attenzione su una più ampia scelta di documenti sui diritti fondamentali di significato o di portata comparabile a quella della Magna Charta presenti nella storia dei altri paesi.
Tra i 23 documenti analizzati l’articolo del prof. Paolo De Stefani, docente di Tutela internazionale dei diritti umani presso l’Università di Padova, tratta del "Liber Paradisus", un atto approvato dal Comune di Bologna nel 1256 con cui venne disposta la liberazione degli schiavi del territorio comunale, motivando il provvedimento con cosiderazioni di particolare valore politico, religioso e giuridico.
Ulteriori informazioni sulla pubblicazione sono disponibili sul sito dell'editore al link indicato nel box sottostante.