Il Consiglio d’Europa chiede tutele più forti a difesa della libertà accademica
Il Consiglio d’Europa ha organizzato a Strasburgo il 25 e 26 Novembre una conferenza intitolata Libertà accademica in azione 2025, per affrontare le crescenti pressioni sulla libertà accademica e sul suo ruolo fondamentale nella resilienza democratica. In questi due giorni esponenti del mondo accademico, parlamentari, giudici, esperti, società civile e partner internazionali hanno esaminato possibili risposte politiche, giuridiche e istituzionali alle sfide che affrontano le università e gli accademici in tutta Europa.
Una sessione è stata dedicata all’analisi del nesso tra la libertà accademica e le tutele giuridiche sancite nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, con i contributi di giudici ed esperti del diritto e un dibattito sulle garanzie costituzionali in cooperazione con la Commissione di Venezia.
Un’altra sessione si è incentrata sui programmi rifugio per gli studiosi a rischio come quelli organizzati dall'Università di Padova, evidenziando il loro ruolo nella protezione dei diritti individuali e la missione democratica dell’istruzione superiore.
Durante l'evento é stato presentato il Rapporto sull’erosione della libertà accademica in Europa. Questo studio fornisce un’analisi basata su prove e contiene raccomandazioni per le università, i governi e i partner internazionali. Il rapporto rivela un costante declino della libertà accademica negli ultimi 10-15 anni, con violazioni strutturali individuate in diversi Stati.
L’evento è parte del lavoro che il Consiglio d’Europa conduce nel quadro del Nuovo patto democratico per l’Europa e mira, in un momento di crescente incertezza, non solo a diagnosticare le sfide, ma anche innescare un cambiamento significativo attraverso il dialogo e la cooperazione.