Libano

Il Consiglio di Sicurezza condanna l'escalation di violenza in Libano

Peacekeeper dell'UNIFIL in tuta mimetica pattuglia la linea di confine tra Libano ed Israele.
© UN Photo/Eskinder Debebe

Durante un cruciale incontro del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, il Segretario Generale António Guterres ha messo in evidenza l'allarmante escalation di violenza tra le forze israeliane e i militanti di Hezbollah lungo la Linea Blu nel sud del Libano, descrivendo la situazione come “l'inferno che si è scatenato”. Guterres ha esortato il Consiglio a intraprendere azioni collettive per fermare il conflitto, che ha portato a significative perdite civili e a quasi 200.000 libanesi sfollati. Guterres ha chiesto rispetto per la sovranità libanese, sottolineando la necessità che le Forze Armate libanesi abbiano il controllo sulle armi del paese.

La riunione ha sottolineato la grave crisi umanitaria, con migliaia di civili colpiti. Guterres ha condannato le continue violazioni delle Risoluzioni chiave del Consiglio di Sicurezza 1559 & 1701 e ha fatto appello per un cessate il fuoco e un aumento degli aiuti umanitari per le popolazioni colpite. Ha enfatizzato l'imperativo di proteggere i civili e di evitare una guerra totale, avvertendo delle conseguenze catastrofiche.

Varie rappresentanze hanno fatto eco a queste preoccupazioni. Il Ministro degli Esteri algerino Ahmed Attaf ha condannato le azioni israeliane come “aggressione brutale”, paragonando la situazione alla violenza a Gaza, mentre l'Ambasciatore statunitense Robert Wood ha sottolineato la necessità di una soluzione diplomatica e ha messo in evidenza il ruolo di Hezbollah nella destabilizzazione della regione. Il Ministro degli Esteri del Regno Unito David Lammy ha esortato tutte le parti a ritirarsi dal baratro di un conflitto più ampio.

Il Primo Ministro libanese Najib Mikati ha reclamato le violazioni della sovranità libanese e il costo umanitario sui civili. In risposta, l'Ambasciatore israeliano all'ONU Danny Danon ha giustificato le azioni militari contro Hezbollah, affermando che nessuna nazione tollererebbe attacchi transfrontalieri. Il Ministro degli Esteri iraniano ha condannato le tattiche israeliane, in particolare il targeting dei civili tramite mezzi elettronici, etichettandole come una nuova forma di terrorismo.

La violenza in corso minaccia la stabilità regionale, con appelli per un intervento internazionale urgente per prevenire ulteriori escalation e sostenere i diritti e la sicurezza dei civili sia in Libano che in Israele.

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