International Crisis Group: Rapporto sulle crisi internazionali nel mese di giugno 2008
E’ stato pubblicato il bollettino periodico "Crisis Watch" dall’organizzazione non governativa International Crisis Group, nel quale si analizza la situazione nelle principali aree di conflitto del pianeta nel mese di giugno. Il bollettino segnala un peggioramento della situazione in cinque Paesi e un miglioramento in tre situazioni conflittuali.
Situazioni peggiorate: Ciad, Gibuti/Eritrea, Nigeria, Uganda, Zimbawe
-Situazioni migliorate: Corea del Nord, Serbia, Stretto di Taiwan
-Situazioni immutate: Afghanistan, Algeria, Armenia, Azerbaijan, Bangladesh, Paesi baschi (Spagna), Bielorussia, Bolivia, Bosnia-Herzegovina, Burundi, Repubblica Centrafricana, Cecenia (Russia), Cina (interna), Colombia, Isole Comore, Costa d'Avorio, Cipro, Repubblica Democratica del Congo, Ecuador, Egitto, Etiopia/Eritrea, Etiopia, Georgia, Guinea, Guinea-Bissau, Haiti, India (non-Kashmir), Indonesia, Iran, Iraq, Israele/Territori Palestinesi Occupati, Kashmir, Kazakhstan, Kenya, Kosovo, Kirghizistan, Libano, Liberia, Macedonia, Mali, Mauritania, Marocco, Myanmar/Birmania, Nagorno-Karabakh (Azerbaijan), Nepal, Niger, Caucaso del nord (non-Cecenia), Pakistan, Filippine, Ruanda, Arabia Saudita, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sud Africa, Sri Lanka, Sudan, Siria, Tajikistan, Tailandia, Timor-Est, Turchia, Turkmenistan, Ucraina, Uzbekistan, Venezuela, Sahara Occidentale, Yemen
In particolare, in Zimbawe la violenza è aumentata ulteriormente in concomitanza del ballottaggio presidenziale del 27 giugno, a causa delle azioni repressive perpetrate dal regime di Mugabe. Il leader dell'opposizione MDC (Movement for Democratic Change) Morgan Tsvangirai è stato incarcerato cinque volte durante il mese di giugno, la campagna elettorale dell’opposizione è stata repressa e il giorno delle elezioni si sono verificate estese intimidazioni nei confronti degli elettori. Oltre 200.000 persone sono state costrette a sfollare a causa delle violenze nelle zone rurali. Mugabe è rimasto l'unico candidato dopo il ritiro di Tsvangirai avvenuto il 22 giugno, e la sua sesta elezione ha provocato una forte condanna a livello regionale ed internazionale.
-Nel mese di giugno si è verificato un ulteriore collasso nel fragile processo di pace in Uganda, a causa dei nuovi attacchi del LRA (Lord's Resistance Army) e delle minacce da parte degli Stati confinanti di intraprendere un'offensiva armata contro il leader del LRA Joseph Kony se la situazione di stallo dovesse continuare. Kony ha chiesto una ripresa dei negoziati alla fine di giugno, ma non ha ancora firmato l'accordo per una pace definitiva già respinto in aprile.
-La situazione in Nigeria ha avuto un'escalation negativa nel Delta del Niger, zona ricca di petrolio. I gruppi militanti hanno lanciato una serie di attacchi su vasta scala, incluso un assalto a un giacimento petrolifero in mare aperto, fatto mai verificato finora, e incursioni armate in basi militari a inizio giugno. Il lento progredire del vertice di pace nel Delta del Niger ha vacillato, soprattutto a causa della protesta di alcuni gruppi contro il modo di condurre trattative da parte del presidente Yar’Adua .
-La situazione è invece migliorata in Corea del Nord, dopo che il Governo ha presentato il 26 giugno una dichiarazione, attesa da tempo, circa i propri programmi nucleari. Per tutta risposta, gli Stati Uniti hanno paventato la possibilità di cancellare
Cina e Taiwan hanno migliorato i rapporti reciproci sulla questione dell'attraversamento dello Stretto di Taiwan, acconsentendo a riallacciare alcuni collegamenti chiave, e riprendendo i colloqui bilaterali interrotti da oltre dieci anni.
-Per ulteriori informazioni: http://www.crisisgroup.org/home/index.cfm?id=1200&l=1
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