L'Alleanza globale di popoli indigeni e comunità locali chiede una moratoria sui programmi REDD
A Durban, durante la conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, la nuova Alleanza globale di popoli indigeni e comunità locali contro REDD e per la vita hanno lanciato un appello per la moratoria del programma REDD delle Nazioni Unite per la riduzione delle emissioni derivanti dalla deforestazione e dalla degradazione delle foreste, che ha rappresentato un elemento chiave nelle negoziazioni per un nuovo trattato internazionale sul clima che hanno avuto luogo in Sudafrica.
L'Alleanza ha denunciato il numero crescente di casi in cui i popoli indigeni subiscono la violazione dei loro diritti come risultato dell'implementazione dei programmi e delle politiche relative ai programmi REDD e REDD+.
Uno degli elementi critici, implicito nei programmi REDD, è legato al sistema di riconoscimento della proprietà della terra e di garanzia del diritto alla terra. In molti paesi, ad esempio, i governi non hanno ancora riconosciuto i titoli dei popoli indigeni sui loro territori ancestrali. Al contrario, molte compagnie riescono facilmente ad acquistare terreni in paesi in via di sviluppo (il crescente fenomeno del land grabbing), alimentando così i conflitti con le comunità locali sulla proprietà della terra.
Altro elemento fortemente critico è la definizione di foreste adottata alla base dei programmi REDD che include anche le monocolture delle piantagioni che, per loro natura, hanno un forte impatto sul suolo e sull'uso delle risorse naturali, come l'acqua, e nella maggior parte delle volte con conseguenze devastanti.
La moratoria si basa sul principio di precauzione, stabilito dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in base al quale quando un'attività può arrecare danni alla salute umana e all'ambiente, devono essere prese misure preventive anche la relazione di causa-effetto non è scientificamente provata.
La decisione di chiedere la moratoria è stata presa all'unanimità dei rappresentanti presenti a Durban. Tuttavia, alcune organizzazioni come il Coordinamento delle organizzazioni indigene del bacino del Rio delle Amazzoni (COICA) cercano ancora un compromesso per mantenere il REDD e ricavarne vantaggi.