L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati esprime forte preoccupazione per il rinvio forzato di circa 230 migranti verso la Libia.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), António Guterres, ha espresso grave preoccupazione per la sorte di circa 230 migranti soccorsi il 7 maggio da motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza nella zona marittima SAR (Search and Rescue) di competenza maltese e ricondotti in Libia senza un’adeguata valutazione delle loro possibili necessità di protezione internazionale. I salvataggi sono avvenuti a circa 35 miglia a sud-est di Lampedusa ma in acque SAR maltesi.
La decisione di ricondurre i migranti in Libia è giunta al margine di una giornata di accese discussioni fra il governo maltese e le autorità italiane su chi fosse responsabile del soccorso e dello sbarco dei passeggeri delle tre barche in difficoltà.
Sebbene non siano disponibili informazioni sulle nazionalità di origine dei migranti, si ritiene probabile che fra le persone respinte ci siano individui bisognosi di protezione internazionale. Nel 2008 circa il 75% di coloro giunti in Italia via mare ha fatto richiesta di asilo e al 50% di questi è stata concessa una forma di protezione internazionale.
“Rivolgo un appello alle autorità italiane e maltesi affinché continuino ad assicurare alle persone salvate in mare e bisognose di protezione internazionale pieno accesso al territorio e alla procedura di asilo nell’Unione Europea” – ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Questo incidente mostra un radicale mutamento nelle politiche migratorie del governo italiano e rappresenta fonte di grave preoccupazione. L’UNHCR esprime profondo rammarico per la mancanza di trasparenza che ha caratterizzato lo svolgersi di questo episodio.
“Finora abbiamo lavorato in stretta collaborazione con le autorità italiane a Lampedusa e in tutto il paese per garantire che le persone in fuga da guerre e persecuzioni ricevano protezione in linea con la Convenzione di Ginevra del 1951. E’ di fondamentale importanza che il principio internazionale di non-respingimento continui ad essere integralmente rispettato” ha sottolineato Laurens Jolles, Rappresentante dell’UNHCR in Italia.
Va inoltre ricordato che la Libia non ha aderito alla Convenzione sui rifugiati del 1951 e non dispone di un sistema nazionale d’asilo efficiente. L’UNHCR esorta le autorità italiane a riconsiderare la loro decisione e a far sì che questa prassi non si ripeta.