L'Alto Commissario ONU per i diritti umani esprime preoccupazione sulla situazione nei Territori Palestinesi Occupati
Attraverso un Comunicato reso pubblico lo scorso 12 maggio, Louise Arbour, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha invitato lo Stato d’Israele e l’Autorità palestinese al rispetto del diritto internazionale dei diritti umani. La Arbour ha sostenuto che: “Il numero crescente di morti, sia a causa di omicidi mirati che di attacchi suicidi, di missili costruiti artigianalmente o di colpi d’artiglieria, è inaccettabile. La popolazione civile, ed in particolare i bambini, le donne e le persone anziane, non devono pagare il prezzo del rifiuto di rispettare gli obblighi internazionali derivanti dal diritto umanitario e dal diritto dei diritti umani”.
-L’Alto Commissario ha preso atto delle preoccupazioni espresse da Agenzie delle Nazioni Unite relativamente al rischio di una crisi umanitaria per la popolazione palestinese determinata dai tagli degli aiuti internazionali, aggiungendo che: “Nel momento in cui il Governo d’Israele e l’Autorità palestinese assumono nuove responsabilità, chiedo ad entrambe le parti di riaffermare il loro impegno al rispetto del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto umanitario e di considerare la promozione dei diritti umani una priorità nell’agenda politica. [...] In quanto Potenza occupante, lo Stato di Israele è tenuto, in base al diritto internazionale umanitario, ed in particolare in base alla IV Convenzione di Ginevra del 1949, a garantire il benessere della popolazione palestinese che vive nei Territori Occupati. Israele dovrebbe attenersi all’Accordo di movimento ed accesso riguardante la circolazione di beni e servizi, compresa l’assistenza umanitaria, da e per la Striscia di Gaza. In quanto Stato Parte delle principali Convenzioni in materia di diritti umani, Israele è chiamato a garantire il godimento dei diritti umani da parte di tutte le persone che vivono entro la sua giurisdizione, e pertanto anche nei Territori Palestinesi Occupati, come è stato riaffermato nell’Opinione consultiva della Corte Internazionale di Giustizia del 2004, secondo la quale Israele è tenuto, tra le altre cose, ad interrompere la costruzione del muro nell’area della West Bank e a smantellare le porzioni di muro già costruite”.