Lavori preparatori della Conferenza sul commercio di armi leggere
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Dal 9 al 20 gennaio 2006 si svolgeranno a New York i lavori del Comitato Preparatorio della Conferenza di revisione sui progressi raggiunti nell’attuazione del Programma di Azione per prevenire, combattere e sradicare il commercio illecito delle armi leggere e di piccolo calibro, in agenda dal 26 giugno al 7 luglio 2006.
-Il Programma d’Azione, adottato nel 2001 a conclusione di una apposita Conferenza delle Nazioni Unite sulla questione del commercio delle armi leggere, rappresentò una prima risposta della comunità internazionale al fenomeno emerso con sempre maggior chiarezza nei tanti conflitti scoppiati nel mondo durante gli anni’90: quando a scontrarsi non sono gli eserciti organizzati e quando non vi sono dichiarazioni ufficiali di guerra tra Stato e Stato, le armi utilizzate non sono i maggiori sistemi d’arma ma le armi leggere (pistole, fucili, mitra, mitragliatrici) utilizzate per guerre combattute da bande e truppe irregolari. Oggi nel mondo ci sono circa 639 milioni di armi leggere e ogni anno ne vengono prodotte altri 8 milioni. Secondo l’International Action Network on Small Arms (IANSA), dall’inizio del 2005 sono state uccise con armi da fuoco oltre 120.000 persone.
-In vista della Conferenza di revisione del Programma d’Azione la Campagna mondiale ‘Control Arms’, lanciata nel 2003 su inziativa di Amnesty International, Oxfam e International Action Network on Small Arms (IANSA), chiede con urgenza l’adozione di un Trattato internazionale sul commercio delle armi. In questi giorni Control Arms ha pubblicato tre rapporti sul costo umano dei trasferimenti di armi ad Haiti, nella Repubblica Democratica del Congo e in Sierra Leone.
-In Italia la Campagna è rilanciata dalla Sezione Italiana di Amnesty International e dalla Rete italiana per il Disarmo. Oltre a contribuire alla grande mobilitazione mondiale, i promotori intendono agire per migliorare gli strumenti legislativi e di trasparenza esistenti in Italia sul commercio di armi. Il nostro paese e' infatti il quarto produttore e il secondo esportatore mondiali di armi leggere eppure la nostra legislazione è vecchia di 30 anni e ad oggi non esiste alcuna forma di controllo sugli intermediatori internazionali di armi.