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Lettera degli esperti ONU sui diritti umani al Governo italiano sulla bozza di decreto del Ministro degli Interni in materia di sicurezza

Un salvataggio in mare del team Sea-Watch
© Marcus Wiechmann/Sea-Watch.Org

Gli esperti delle Nazioni Unite sui diritti umani Felipe González Morales, Relatore speciale per i diritti umani dei migranti; Nils Melzer, Relatore speciale sulla tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti; Maria Grazia Giammarinaro, Relatrice speciale per la tratta di persone, in particolare donne e bambini; E. Tendayi Achiume, Relatrice speciale sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza correlata, Michel Forst Relatore speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani e Obiora C. Okafor, Esperto indipendente in materia di diritti umani e solidarietà internazionale hanno condannato la bozza di decreto proposta dal Ministro degli interni italiano, Matteo Salvini, che prevede ammende per coloro che soccorrono i migranti e i rifugiati in mare ed esortano il Governo a bloccarne l’approvazione.

Il diritto alla vita e il principio di non respingimento dovrebbero sempre prevalere sulla legislazione nazionale e su altre misure presumibilmente adottate in nome della sicurezza nazionale”, hanno affermato gli esperti indipendenti, che hanno espresso la propria preoccupazione sul decreto in una lettera formale al governo italiano.

"Esortiamo le autorità a smettere di mettere in pericolo la vita dei migranti, compresi i richiedenti asilo e le vittime della tratta di persone, invocando la lotta contro i trafficanti. Questo approccio è fuorviante e non è in linea con il diritto internazionale generale e il diritto internazionale dei diritti umani. Al contrario, politiche di migrazione restrittive contribuiscono ad esacerbare le vulnerabilità dei migranti e servono solo ad aumentare la tratta di persone".

Il Ministro Salvini ha annunciato nel mese di maggio 2019 la proposta di emanare un decreto che farebbe multare le imbarcazioni per ogni persona soccorsa in mare e trasportata in territorio italiano. Anche le licenze di ONG e altre imbarcazioni impegnate nel soccorso dei migranti potrebbero essere revocate o sospese.

Gli esperti ONU hanno asserito che, qualora il decreto – che deve essere ancora approvato dal governo – entrasse in vigore, minaccerebbe seriamente i diritti umani dei migranti, compresi i richiedenti asilo, così come le vittime di tortura, traffico di esseri umani e altri seri abusi dei diritti umani.

Gli esperti hanno inoltre chiesto la revoca di due precedenti direttive che vietano alle navi delle ONG che soccorrono migranti a largo delle coste libiche di accedere ai porti italiani. La seconda in particolare riguarda la nave italiana Mare Jonio per avere aiutato gente in mare.

La dichiarazione che i porti libici siano “in grado di garantire ai migranti un’adeguata assistenza logistica e medica” è stata, secondo gli esperti, particolarmente allarmante, specialmente alla luce dei rapporti secondo cui la guardia costiera libica ha commesso numerose violazioni dei diritti umani, inclusi la collusione con reti di trafficanti e il deliberato affondamento di imbarcazioni.

Per gli esperti qualsiasi misura contro gli attori umanitari dovrebbe essere bloccata. “Siamo profondamente preoccupati per le accuse mosse alla nave Mare Jonio, che non hanno trovato il riscontro di qualunque competente autorità giudiziaria. Crediamo che ciò rappresenti un ulteriore tentativo politico di criminalizzare gli attori umanitari che svolgono un servizio che salva vite, indispensabile per la tutela di vite umane e dignità.”

Gli esperti ONU hanno sostenuto che le autorità Italiane non hanno adeguatamente considerato diverse norme internazionali, quali l’articolo 98 della Convenzione ONU sul diritto del mare, relativa al dovere di aiutare chiunque sia in pericolo in mare. “L’articolo 98 è considerato diritto consuetudinario, che si applica a tutte le zone marittime e a tutti coloro in pericolo, senza discriminazioni, così come a tutte le navi, comprese le imbarcazioni private e delle ONG battenti una bandiera nazionale”.

Le direttive stigmatizzano i migranti come “possibili terroristi, trafficanti e contrabbandieri”, senza fornire prove, hanno spiegato gli esperti. “Siamo preoccupati che questo tipo di retorica esasperi ulteriormente il clima di odio e xenofobia, come già sottolineato in un’altra lettera alla quale il governo italiano deve ancora dare risposta”.

Gli esperti hanno manifestato al governo le proprie preoccupazioni e restano in attesa di una risposta. Una copia della lettera è stata condivisa anche con Libia e Unione Europea.

Il testo completo della lettera degli esperti indipendenti delle Nazioni Unite indirizzata al Governo italiano è consultabile, in lingua inglese, al link sottostante.

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