L’UNESCO e il potenziale trasformativo della diplomazia scientifica per costruire contesti di pace, marzo 2025

Il 25 e 26 Marzo 2025 l’organizzazione UNESCO ha tenuto un evento in cui è stato esposto il Dialogo Ministeriale Globale sul potenziale trasformativo della diplomazia scientifica per costruire contesti di pace. Questo Dialogo Ministeriale ha segnato il lancio di nuove iniziative di diplomazia scientifica organizzate dall'UNESCO.
L’evento, promosso dal Decennio Internazionale delle Scienze per lo Sviluppo Sostenibile, ha accolto circa mille partecipanti, tra cui 60 rappresentati nazionali provenienti dalle più disparate nazioni del Mondo. È stata un’occasione per gli esperti internazionali di esplorare quello che è il ruolo della diplomazia scientifica nel rispondere alle sfide del XXI secolo. Difatti, il focus di tutto l’evento è stato su temi come la sicurezza della ricerca, le risorse condivise, la scienza aperta, le tecnologie emergenti e i beni comuni. Nello specifico, l’evento ha avuto come obiettivo quello di invitare tutti e tutte quanti e quante ad impegnarsi ad usare la diplomazia scientifica come canale per promuovere la pace e lo sviluppo sostenibile.
Uno degli esperti durante un suo intervento ha, infatti, dichiarato:
“In un momento di profonde tensioni geopolitiche, la scienza rimane uno dei pochi settori in cui la collaborazione globale continua. Il cambiamento climatico, le pandemie e l'esplorazione spaziale ci ricordano che le nostre sfide non sono limitate da confini. Le nostre soluzioni possono e devono trascendere i confini nazionali.”
Keynote di Tshilidzi Marwala, Rettore dell'Università delle Nazioni Unite
A conclusione dell’evento, i co-presidenti delle tavole rotonde ministeriali, riassumendo quanto discusso nelle due giornate, hanno invitato, quindi, l’UNESCO a supportare la collaborazione tra il mondo della scienza e quello della diplomazia, promuovendo attività di rafforzamento delle iniziative strategiche della diplomazia scientifica. Un evento collaterale ha, infatti, evidenziato come l’UNESCO, attraverso la diplomazia scientifica, possa contribuire a prevenire i conflitti, facilitare la gestione congiunta, l’uso equo delle risorse idriche e il monitoraggio ambientale, portando come esempio il Progetto del Sistema Acquifero Guaraní, che si estende per oltre un milione di chilometri quadrati tra Argentina, Paraguay, Brasile ed Uruguay.