Nazioni Unite: Louise Arbour esorta l’Uganda e l’Esercito di Resistenza del Signore al rispetto del principio della lotta all’impunità
-
Attraverso un comunicato stampa diffuso lo scorso 11 maggio 2007, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha esortato il Governo ugandese e l’Esercito di Resistenza del Signore al rispetto dell’impegno relativo alla lotta all’impunità e degli standard internazionali sui diritti umani alla luce della ripresa dei negoziati di pace il 12 maggio 2007 in occasione degli incontri di Juba, nel Sud del Sudan. Ricordando come un accordo di pace che voglia essere duraturo debba necessariamente fondarsi sui principi della giustizia, della responsabilità e dello stato di diritto, Louise Arbour ha affermato: “L’accordo deve ribadire l’impegno di entrambe le Parti ai principi essenziali del diritto internazionale in basi ai quali non può essere prevista l’amnistia in caso di commissione di crimini di guerra, di crimini contro l’umanità, genocidio e violazioni estese e reiterate dei diritti umani”. Alla luce del fatto che numerosi membri dell’Esercito di Resistenza del Signore sono oggetto di indagini del Procuratore della Corte Penale Internazionale in quanto presunti responsabili, co-autori o complici nella commissione di crimini contro l’umanità e crimini di guerra, l’Alto Commissario ha aggiunto: “Ogni dibattito sullo status di tali individui deve fare riferimento alle condizioni relative alla loro consegna alle autorità, in modo che possano rispondere delle accuse rivolte nei loro confronti alla Corte Penale Internazionale”.
-
La Arbour ha infine incoraggiato i soggetti partecipanti ai negoziati di Juba a dare vita ad un processo di consultazione nazionale “centrato sulle vittime”, attraverso il quale si possano raccogliere le opinioni di tutti gli attori interessati circa l’opportunità di mettere in piedi dei meccanismi appropriati per il ristabilimento della giustizia e la promozione della riconciliazione nazionale.