Nazioni Unite, Consiglio diritti umani. Sessione speciale sul deterioramento della situazione dei diritti umani in Siria e sulle recenti uccisioni a El-Houleh.
Si è svolta a Ginevra una Sessione speciale del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite sul deterioramento della situazione dei diritti umani in Siria e sulle recenti uccisioni a El-Houleh. Si tratta della 19° Sessione speciale del Consiglio e della 4° sulla Siria.
La sessione, che ha avuto luogo il 1° di giugno, è stata convocata su richiesta di 21 Stati membri del Consiglio (tra cui Qatar, Stati Uniti, Arabia Saudita, Kuwait e gli Stati membri dell’Unione Europea, compresa l’Italia) e da 30 Stati osservatori del Consiglio (tra cui la Turchia).
Nel corso della Sessione sono intervenuti vari Esperti indipendenti del Consiglio, denunciando serie restrizioni nell’accesso a mezzi di sussistenza, cure mediche, cibo e acqua in ogni parte del Paese. Preoccupazioni sono state espresse anche per l’impatto del clima di violenza e per il numero crescente di sfollati e rifugiati: secondo i dati presentati, oltre 61.000 persone stanno cercando rifugio in Iraq, Giordania, Libano e Turchia. Gli esperti indipendenti hanno quindi invitato le autorità siriane ad assicurare un accesso senza limitazioni ad ogni forma di assistenza umanitaria, anche nei confronti degli sfollati: tale obiettivo deve rappresentare una priorità per tutte le parti in causa e deve essere perseguito indipendentemente da ogni altro sforzo per risolvere la crisi.
Al termine della Sessione, il Consiglio ha adottato la Risoluzione A/HRC/S-19/1 con 41 voti a favore, 3 contrari e 2 astensioni, in cui si condannano le recenti uccisioni nel villaggio di El-Houleh, nei pressi di Homs, descrivendolo come un “uso oltraggioso della forza contro la popolazione civile, che costituisce una violazione del diritto internazionale applicabile e degli impegni assunti dal Governo siriano”. Il Consiglio ha quindi richiesto alla Commissione di inchiesta di svolgere un’indagine accurata sugli eventi di El Houleh, di identificare pubblicamente, se possibile, i responsabili delle atrocità commesse e di riferire al Consiglio nel corso della 20° Sessione ordinaria (18 giugno-6 luglio 2012).
Esito del voto della Risoluzione A/HRC/S-19/1.
- 41 Stati a favore: Angola, Austria, Bangladesh, Belgio, Benin, Botswana, Burkina Faso, Camerun, Cile, Congo, Costa Rica, Repubblica Ceca, Gibuti, Guatemala, Ungheria, India, Indonesia, Italia, Giordania, Kuwait, Kyrgyzstan, Libia, Malaysia, Maldive, Mauritania, Mauritius, Messico, Nigeria, Norvegia, Perù, Polonia, Qatar, Repubblica di Moldova, Romania, Arabia Saudita, Senegal, Spagna, Svizzera, Tailandia, Stati Uniti e Uruguay.
- 3 Stati contrari: Cina, Federazione Russa e Cuba.
- 2 astensioni: Ecuador e Uganda.