Nazioni Unite - Giornata internazionale della lingua madre
Il 21 febbraio è stata celebrata la “Giornata internazionale della lingua madre”, proclamata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO per promuovere la diversità linguistica e culturale e il multilinguismo. La motivazione è da ricercarsi nella constatazione che tutto transita attraverso il linguaggio, “primo strumento del genio di un popolo”, come ha affermato Stendhal. È il linguaggio quindi che incarna l’identità nazionale, culturale, anche religiosa, di ciascuno e costituisce, per questo motivo, una delle dimensioni fondamentali di una persona.
Ma gli specialisti stimano che più del 50% dei circa 6.700 idiomi parlati nel mondo siano, nel lungo periodo, a rischio di estinzione e che, in media, ogni due settimane una lingua cessi di essere parlata. Le cause sono da ricercarsi soprattutto nel fatto che molti idiomi non sono rappresentati in seno al governo, la scuola e nei mezzi di informazione.
Il problema è estremamente complesso, soprattutto dove esistono diverse stratificazioni linguistiche sul territorio, come in India, ad esempio, dove si contano 1650 lingue diverse e più di un milione di istituzioni educative (dati UNESCO).
Altro aspetto del problema riguarda i migranti: privare i minori migranti della loro lingua madre significa disprezzare la loro identità e creare una condizione di conflitto fra il modello familiare ed il modello sociale di riferimento. Al contrario se la loro lingua e la loro cultura sono rispettate dai sistemi scolastici, anch’essi potranno sviluppare al meglio la stima verso sé e verso gli altri.
In occasione della Giornata internazionale della lingua madre, il direttore generale dell’UNESCO Koïchiro Matsuura, avverte che le lingue, in quanto parti dell’identità dei singoli individui e dei popoli, sono basilari per garantire un’istruzione a tutti e, dunque, anche per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio. Inoltre, per Matsuura, le lingue rappresentano uno strumento fondamentale per lo sviluppo, la pace e la coesione sociale.
Per celebrare tale giornata l’UNESCO ha lanciato a novembre dell’anno scorso una competizione per creare il poster ufficiale della giornata. Il premio è andato ad Anna Notara Koutroumpaki, il cui elaborato è disponibile a questo link.