diritti umani

Nazioni Unite: Giornata internazionale di supporto alle vittime della tortura, 26 giugno 2014

Amnesty International UK, durante una dimostrazione di fronte a Downing Street, esorta il governo britannico a non chiedere gli occhi di fronte alla tortura
© Amnesty International

Il 26 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale di supporto alle vittime della tortura, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 12 dicembre 1997, con Risoluzione 52/149, per contribuire a sradicare la tortura e favorire l’efficace funzionamento della Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti del 1984.

La tortura, definita all’articolo 1 della Convenzione, costituisce una grave violazione dei diritti umani che nega la dignità dell’individuo e lede nel profondo la persona umana. Terribili sono le ferite fisiche inflitte alle vittime e alle loro famiglie, ma altrettanto devastanti sono le cicatrici psicologiche ed emotive che permangono nel tempo. Molti sopravvissuti alle torture, infatti, soffrono di ricorrenti incubi e di flashback: si isolano dalla famiglia, dalla scuola e dal lavoro e perdono fiducia.

Crimine internazionale, la tortura è severamente proibita dal diritto internazionale e non trova giustificazione in nessuna circostanza. Già la Dichiarazione Universale dei diritti umani, nel 1948, all’articolo 5, era categorica nell’affermare che “Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumani o degradanti.”

La Giornata rappresenta, pertanto, una occasione per condannare questo crimine e per dare un sostegno concreto alle vittime di tortura attraverso l’organizzazione di eventi pubblici, di manifestazioni e di attività culturali che accrescano consapevolezza nell’opinione pubblica mondiale e mobilitino la società civile per prevenire questo crimine.

Dal 1981 è attivo il Fondo volontario delle Nazioni Unite per le vittime di tortura, istituito dall’Assemblea generale con Risoluzione 36/151 presso l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), che ha lo scopo di offrire assistenza psicologica, medica, sociale, giuridica ed economica alle vittime della tortura e alle loro famiglie, grazie ai contributi volontari annuali provenienti da governi, ONG, settore privato e singoli individui.

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