diritto penale internazionale

Nazioni Unite: il Consiglio di Sicurezza istituisce un nuovo meccanismo con il compito di portare a termine il lavoro dei Tribunali penali internazionali per il Ruanda e la Ex-Jugoslavia

Bilancia e martelletto come simbolo della giustizia
© United Nations

Il 22 dicembre 2010, con risoluzione 1966 (2010), il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha istituito l'International Residual Mechanism for Criminal Tribunals (IRMCT), il cui compito sarà quello di concludere le attività residuali dei Tribunali penali internazionali per il Ruanda (ICTR) e per la Ex-Jugoslavia (ICTY).

Nella risoluzione, adottata con 14 voti a favore e un astenuto (Federazione Russa), il Consiglio di Sicurezza ha stabilito che l'IRMCT mantenga la competenza, i diritti, gli obblighi e le funzioni essenziali proprie dei due Tribunali e che sia suddiviso in due sezioni. La prima sezione, relativa all'ICTR, inizierà le sue funzioni il 1 luglio 2012, mentre la seconda, dedicata all'ICTY, opererà dal 1 luglio 2013.

Al fine di garantire un'agevole transizione verso il nuovo 'meccanismo', il Consiglio di Sicurezza ha posticipato il termine ultimo per la cessazione dei lavori dei due tribunali al 31 dicembre 2014 (la 'strategia di completamento' individuava nel 2010 l'anno di chiusura dei lavori) ed ha richiesto la collaborazione di tutti gli Stati, specialmente quelli nel cui territorio potrebbero trovarsi dei latitanti.

Per gli Stati membri del Consiglio di Sicurezza l'istituzione di questo nuovo meccanismo renderà possibile portare a termine alcune funzioni essenziali dei due tribunali internazionali, tra le quali i procedimenti giudiziari a carico di alcuni tra i maggiori responsabili ancora latitanti, anche dopo la loro chiusura. Secondo il rappresentante dell'Austria, l'IRMCT non solo rappresenta un forte messaggio contro l'impunità ma contribuisce anche a preservare l'eredità dei due tribunali.


Dal momento della sua istituzione, 17 anni fa, il Tribunale internazionale per la Ex-Jugosalvia ha incriminato 161 individui per crimini di guerra. Mentre i procedimenti penali a carico di 125 persone sono stati completati, sono ancora latitanti due dei principali accusati, Radko Mladic e Goran Hadzic.

Per quanto riguarda il Tribunale penale internazionale per il Ruanda, creato nel 1994 a seguito del genocidio, rimangono latitanti ancora 10 accusati.

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