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Nazioni Unite: insuccesso dei negoziati per l’adozione del Trattato internazionale sul commercio delle armi

Scultura realizzata con armi di piccolo calibro in laboratori di formazione per fabbri apprendisti e in ambito artistico, dal quale è scaturita l’esposizione ‘To Be Deter-mined / At Arms Length’ realizzata nell’ambito di un progetto promosso dal Governo della Cambogia in collaborazione con l’Unione Europea (1998).

La Conferenza per l’adozione del Trattato internazionale sul commercio delle armi (Arms Trade Treaty-ATT), tenutasi a New York dal 2 al 27 luglio 2012, si è conclusa senza successo, poiché gli Stati membri non sono stati in grado di raggiungere un accordo.

La Conferenza aveva come obiettivo principale l’adozione del Trattato sul commercio internazionale di armi, volto a regolamentare il commercio delle armi convenzionali e ad impedire i trasferimenti delle armi che alimentano i conflitti e le violazioni dei diritti umani.

L’adozione del Trattato necessitava del consenso di tutti gli Stati, ma Stati Uniti, Cina e Russia, tre delle sei nazioni che si aggiudicano il primato nella produzione di armi, non hanno approvato la bozza finale del trattato, chiedendo più tempo per valutare ulteriormente lo strumento.

Diverse organizzazioni della società civile, deluse per il fallimento della Conferenza, accusano Stati Uniti, Russia e Cina di aver deliberatamente “sabotato” l’adozione del Trattato. Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki Moon ha espresso la sua delusione per l’esito dei negoziati, dichiarando che tale fallimento costituisce una battuta d’arresto negli sforzi di molti paesi e delle organizzazioni della società civile per regolamentare finalmente il commercio di armi.

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