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Nazioni Unite: Italia eletta per la terza volta al Consiglio diritti umani

Assemblea generale delle Nazioni Unite, raccolta di schede elettorali per l'elezione dei membri componenti il Consiglio diritti umani, 12 ottobre 2018
© UN Photo

Il 12 ottobre 2018 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato, a scrutinio segreto, per l’elezione annuale dei membri componenti il Consiglio diritti umani.

L’Italia è stata eletta con 180 voti a favore su un totale di 189 voti espressi, ottenendo il numero di voti più alto all’interno del proprio gruppo regionale. Per il gruppo dell’Europa occidentale e altri Stati (WEOG) sono stati eletti anche Austria e Danimarca, rispettivamente con 171 e 167 voti. Il mandato triennale inizierà il 1° gennaio 2019. Si tratta del terzo mandato per l’Italia al Consiglio diritti umani, dopo quelli dei trienni 2007-2010 e 2011-2014.

La Rappresentante Permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite a New York, l’Ambasciatrice Mariangela Zappia, ha espresso soddisfazione e gratitudine nei confronti dei Paesi che hanno votato a favore della candidatura dell’Italia: “E’ un risultato che conferma il nostro tradizionale impegno nella protezione e promozione dei diritti umani nel mondo e il patrimonio di credibilità di cui il nostro Paese gode su queste specifiche tematiche e alle Nazioni Unite in generale”. Per l’Ambasciatrice Zappia è stato anche “un riconoscimento importante del lavoro della diplomazia italiana e della fede che l’Italia ripone nel multilateralismo quale metodo imprescindibile per affrontare le sfide di oggi – dalle migrazioni al cambiamento climatico – e per risolvere le questioni più delicate tra Stati e tra istituzioni e cittadini, proprio come quelle legate al rispetto dei diritti della persona. Nei prossimi tre anni porteremo la nostra capacità di dialogo e mediazione al Consiglio diritti umani, dove continueremo a impegnarci con determinazione nelle battaglie che riteniamo prioritarie [...] consapevoli della responsabilità dell’incarico che la comunità internazionale ci ha assegnato ma anche certi di meritare questa fiducia".

Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha affermato: “L'elevatissimo numero di voti espressi oggi dagli Stati membri delle Nazioni Unite a favore della nostra candidatura dimostra il significativo e convinto apprezzamento dell’intera Comunità internazionale per l’intenso e costante impegno dell’Italia a favore della tutela e della difesa dei diritti umani. Diritti che sono un pilastro dell’ordinamento giuridico della Repubblica e un riferimento imprescindibile della politica estera italiana. Un consenso così ampio è stato reso possibile dall’efficace azione, portata avanti con coerenza, determinazione di risultato e genuino spirito di squadra, grazie alla mobilitazione dell’intera rete diplomatica e della Farnesina”.

Nel corso del suo mandato triennale - si legge in una nota della Farnesina – “l’Italia intende promuovere un approccio rigoroso verso il rispetto dei diritti umani nel mondo. In particolare, rivolgerà una scrupolosa attenzione ad alcuni temi che reputa prioritari: la condanna di tutte le forme di xenofobia; il contrasto delle discriminazioni a carattere religioso e la piena garanzia della libertà di religione; la protezione dei bambini e dei minori; la concreta tutela delle persone con disabilità; l’effettiva parità delle donne nella società; la lotta contro ogni tratta di esseri umani; l’estensione della moratoria della pena di morte nel mondo; la tutela del patrimonio culturale. L’impegno italiano è di continuare a essere al fianco di chi difende e sostiene genuinamente i diritti umani”.

La nuova composizione del Consiglio diritti umani a partire dal 1° gennaio 2019 sarà così costituita:

  • membri in continuazione di mandato: Afghanistan, Angola, Arabia Saudita, Australia, Brasile, Cile, Cina, Croazia, Cuba, Egitto, Giappone, Iraq, Islanda, Messico, Nepal, Nigeria, Pakistan, Ruanda, Perù, Qatar, Regno Unito, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Slovacchia, Sud Africa, Spagna, Tunisia, Ucraina, Ungheria;
  • membri di nuova elezione: Argentina (172), Austria (171 voti), Bahamas (180 voti), Bahrein (165 voti), Bangladesh (178 voti), Bulgaria (180 voti), Burkina Faso (183 voti), Camerun (176 voti), Danimarca (167 voti), Eritrea (160 voti), Fiji (187 voti), Filippine (165 voti, elezione per il secondo mandato consecutivo), India (188 voti), Italia (180 voti), Repubblica Ceca (178 voti), Somalia (170 voti), Togo (181 voti, elezione per il secondo mandato consecutivo), Uruguay (177 voti).

I membri uscenti in scadenza del secondo mandato consecutivo e pertanto non ulteriormente rinnovabili sono: Costa d’Avorio, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Germania, Kenya, Repubblica di Corea (Corea del Sud), Venezuela.
I membri uscenti che non si sono candidati per un secondo mandato sono: Belgio, Burundi, Ecuador, Georgia, Kyrgyzstan, Mongolia, Panama, Slovenia e Svizzera.

Il Consiglio, composto da 47 membri, è un organo intergovernativo delle Nazioni Unite, responsabile della promozione e protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Si riunisce a Ginevra. I membri del Consiglio sono eletti dall’Assemblea generale, rimangono in carica per un periodo di tre anni e non sono rieleggibili immediatamente dopo due mandati consecutivi.
Le elezioni dei membri sono basate su un’equa ripartizione geografica e i seggi sono assegnati secondo la seguente distribuzione: 13 per gli Stati africani, 13 per gli Stati asiatici, 8 per gli Stati dell’America Latina e i Caraibi, 7 per l’Europa occidentale e altri Stati, e 6 per gli Stati dell’Europa dell’est.
Le votazioni del 12 ottobre hanno riguardato l’assegnazione dei seguenti seggi: 5 per gli Stati africani, 5 per gli Stati asiatici, 3 per gli Stati dell’America Latina e i Caraibi, 3 per l’Europa occidentale e altri Stati, e 2 per gli Stati dell’Europa dell’est.

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