Nazioni Unite – L’Alto Commissario per i diritti umani lamenta la mancanza di cooperazione da parte delle autorità israeliane nei confronti della missione di monitoraggio delle NU

 

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L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite (NU), Navi Pillay, ha affermato che il rifiuto delle autorità israeliane di concedere al Relatore speciale delle NU sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati, prof. Richard Falk, di transitare sul territorio israeliano per adempiere alle funzioni del proprio mandato, insieme alla sua detenzione e conseguente espulsione dal Paese, costituisce un atto “senza precedenti ed estremamente deplorevole”.

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Domenica 14 dicembre, il prof. Falk stava viaggiando verso Israele in veste ufficiale, con il suo passaporto rilasciato dagli Stati Uniti d’America ed il suo Certificato delle Nazioni Unite (un documento normalmente utilizzato dagli Esperti indipendenti delle NU nel corso delle loro missioni ufficiali). La sua missione era stata programmata, secondo la procedura standard, in risposta ad un invito formale a visitare i Territori palestinesi occupati da parte dell’Autorità palestinese.

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Non appena giunto all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, al prof. Falk è stato impedito l’ingresso in Israele, ed è stato in seguito separato dai membri dello staff delle NU che lo accompagnavano. Il suo cellulare è stato confiscato, rendendo impossibile ogni contatto tra il professore e i responsabili delle NU fino alla sua successiva espulsione negli Stati Uniti, avvenuta il giorno seguente. E’ stato trattenuto in un centro di detenzione presso l’aeroporto, dove ha trascorso la notte in una stanza piccola e sovraffollata. Complessivamente, ha trascorso oltre 20 ore all’aeroporto di Tel Aviv, prima di essere imbarcato su un volo in direzione Los Angeles.

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I Relatori speciali delle NU non hanno bisogno di un invito formale da parte delle autorità israeliane per svolgere missioni ufficiali nei Territori palestinesi occupati. In passato, il Governo israeliano non aveva mai impedito ai predecessori del prof. Falk, né ad ogni altro Relatore speciale, di transitare in Israele per giungere nei Territori palestinesi occupati, che non possono essere raggiunti direttamente dall’esterno.

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Il Governo israeliano, inoltre, era stato informato per iscritto in due occasioni (14 ottobre e 3 dicembre) dell’intenzione da parte del Relatore speciale di compiere la sua prima missione ufficiale nei Territori palestinesi occupati, senza peraltro produrre risposta.

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L’Alto Commissario sta considerando personalmente la questione con le autorità israeliane, inclusa la possibilità che il trattamento e la detenzione del prof. Falk costituiscano una violazione dei privilegi e delle immunità delle NU. “E’ responsabilità degli Stati cooperare con gli Esperti indipendenti delle NU nominati dal Consiglio diritti umani”, ha affermato l’Alto Commissario, “E’ un principio fondamentale”.

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Il Presidente dell’organo di coordinamento degli Esperti indipendenti delle NU in materia di diritti umani, Asma Jahangir, ha aggiunto che “Tali azioni rischiano di compromettere l’effettività del sistema delle Procedure speciali. Le missioni di fact-finding sono uno strumento indispensabile per gli esperti per investigare sulle violazioni dei diritti umani, promuovere le libertà fondamentali ed avviare un dialogo costruttivo con lo Stato in questione. E’ perciò essenziale che gli Stati cooperino e assistano le Procedure speciali nel realizzare il loro mandato. […] Per questo invitiamo le autorità israeliane a garantire piena collaborazione al Relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967. Ci auguriamo che il prof. Falk possa avere accesso ai Territori palestinesi occupati per svolgere il proprio mandato.”

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Per ulteriori informazioni:

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http://www.ohchr.org/EN/Pages/WelcomePage.aspx

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http://www2.ohchr.org/english/bodies/chr/special/index.htm

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http://www.ohchr.org/EN/countries/MENARegion/Pages/PSIndex.aspx

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