diritti umani

Nazioni Unite: L’Assemblea generale vota a favore di una nuova moratoria universale della pena di morte

Donna ammanettata nell'oscura camera di una prigione
© Angelo di Pietro

Dopo il voto favorevole espresso lo scorso 21 novembre dalla terza Commissione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, competente in materia di diritti umani, il 18 dicembre 2014 l’Assemblea generale riunita in plenaria ha adottato la Risoluzione A/RES/69/186 per la moratoria universale della pena di morte, che invita gli Stati a stabilire una sospensione delle esecuzioni, in vista dell’abolizione della pratica.

Quinto testo pro moratoria a essere adottato dal 2007, la nuova Risoluzione è stata approvata con 117 voti a favore (6 in più rispetto alla Risoluzione del 2012), 38 contrari (tre in meno rispetto al 2012) e 34 astenuti (come nel 2012). Per la prima volta hanno votato a favore anche Russia, Sierra Leone e Niger. Bahrein, Birmania, Tonga e Uganda sono passati dal voto contrario all’estensione.

La Risoluzione, rispetto a quelle precedenti, contiene alcune importanti nuove raccomandazioni per gli Stati membri dell’Onu, quali la disabilità mentale e intellettuale tra i motivi di esclusione nell’applicazione della pena capitale.

Per l’Italia, che da anni conduce questa battaglia, il risultato raggiunto dall’Assemblea generale con l’adozione di questa Risoluzione corona l’impegno del Governo italiano e dei partner internazionali nella lotta contro la pena di morte e rappresenta un successo a cui hanno contribuito in maniera determinante la diplomazia e le organizzazioni della società civile italiana, tra cui la Comunità di Sant’Egidio, Amnesty International Italia e Nessuno Tocchi Caino, parti attive della Task Force costituita alla Farnesina nel luglio 2014.

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