Nazioni Unite: l'italiano Filippo Grandi nuovo Alto Commissario per i rifugiati
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, a seguito delle consultazioni con i Presidenti dei gruppi regionali degli Stati membri, ha informato l'Assemblea Generale della sua intenzione di nominare l’italiano Filippo Grandi nuovo Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, a capo del rispettivo Commissariato ONU (UNHCR).
La sua nomina verrà discussa in seno all’Assemblea Generale nel corso della prossima sessione e l’entrata in carica avverrà il 1 gennaio 2016. Grandi succede al portoghese Antonio Guterres, in carica dal 2005, ed è chiamato a svolgere tale ruolo in un momento storico particolarmente delicato, caratterizzato dalla più grande emergenza profughi a partire dalla Seconda Guerra Mondiale.
Grandi, cittadino italiano nato nel 1957, è stato impegnato in attività di assistenza e di soccorso umanitario nel corso di circa trent’anni di carriera, la maggior parte dei quali trascorsi lavorando all’interno delle Nazioni Unite. In quest'ambito Grandi ha ricoperto incarchi di grande rilevanza tra i quali Commissario Generale dell’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine refugees), a partire dal 2010 (precedentemente ne era stato Vice Commissario Generale), e Vice Rappresentante Speciale del Segretario Generale e responsabile per gli affari politici nella Missione di Assistenza ONU in Afghanistan (UNAMA).
Ha iniziato a collaborare con l’UNHCR a partire dal 1988, prendendo parte a programmi per i profughi e operazioni di assistenza umanitaria e soccorso in numerosi Paesi, tra i quali Sudan, Siria, Turchia, Iraq, Kenya, Benin, Ghana, Liberia, Yemen, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo. Ha inoltre lavorato presso l’Ufficio Esecutivo e la sede centrale dell’UNHCR a Ginevra, ricoprendo i ruoli di Assistente Speciale e di Capo di Gabinetto dell’Alto Commissario. Ha diretto per tre anni la missione UNHCR in Afghanistan.
E’ la prima volta che l’incarico di Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati viene affidato a un cittadino italiano.