Nazioni Unite: lo Special Rapporteur sulla situazione dei difensori dei diritti umani dedica il suo rapporto annuale alle donne difensore dei diritti umani
In occasione della 40° sessione del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite, che è in corso a Ginevra e durerà fino al 22 marzo 2019, lo Special Rapporteur sulla situazione dei difensori dei diritti umani, Michel Forst, ha presentato il suo rapporto annuale, dedicato quest’anno alle donne difensore dei diritti umani.
Nel rapporto, il Relatore speciale esamina la situazione delle donne difensore dei diritti umani, analizzando il periodo trascorso dalla redazione nel 2011 dell'ultimo rapporto della precedente Special Rapporteur Margaret Sekaggya (A/HRC/16/44). Michel Forst si concentra in particolare sui rischi e sugli ostacoli di genere che le donne difensore dei diritti umani affrontano in più rispetto agli uomini e riconosce l’importanza del loro ruolo nella promozione e protezione dei diritti umani. Il Relatore Speciale prende in considerazione il quadro normativo di riferimento per il lavoro delle donne difensore dei diritti umani, descrive gli ambienti difficili in cui esse operano e analizza l'impatto che il patriarcato, l'eteronormatività, l’ideologia di genere, i fondamentalismi, la militarizzazione, la globalizzazione e le politiche neoliberiste esercitano sui diritti delle difensore. Il Relatore speciale affronta inoltre la questione dei gruppi specifici di donne che operano per difendere i diritti umani.
Michel Forst afferma che "le donne di tutto il mondo hanno svolto un ruolo cruciale nella promozione dei diritti umani. Non hanno solo modellato l'architettura dell'attuale sistema internazionale dei diritti umani e hanno ricoperto ruoli di leadership nel governo, nella società civile e negli affari, ma si sono anche impegnate in atti quotidiani "in luoghi piccoli, vicini a casa" che si traducono nel godimento di una vasta gamma dei diritti umani”.
"Vi sono, per esempio, donne che chiedono l'uguaglianza di genere, donne indigene che lottano per i diritti delle terre e dell’ambiente, donne nelle zone rurali che chiedono diritti socioeconomici, ragazze che fanno campagne su questioni sociali, donne trans che si oppongono alla discriminazione, lesbiche che chiedono l'uguaglianza, donne migranti e rifugiate che difendono la loro sicurezza ed i loro diritti, donne senzatetto che chiedono il diritto all'abitazione e al riparo, donne che combattono per la giustizia per le persone scomparse, donne dal genere non conforme (“gender nonconforming”) che resistono alla violenza di genere, donne che promuovono la scelta e l’autonomia corporea, donne che espandono i diritti digitali, donne con disabilità che lottano per una vita indipendente e donne coinvolte nei processi di pace.
Ci sono anche avvocatesse per i diritti umani che rappresentano le vittime in tribunale, giornaliste che espongono questioni di interesse pubblico, leader sindacali che si battono per i diritti sindacali, politiche e parlamentari che dibattono su questioni pubbliche, giudici donne che sostengono i diritti nonostante la legge, donne nella polizia e nelle forze militari che proteggono le popolazioni, funzionarie pubbliche che sviluppano politiche, donne nelle università che insegnano e fanno ricerca sui diritti umani, donne che guidano comunità, organizzazioni senza scopo di lucro e movimenti sociali per il cambiamento trasformativo, donne nelle organizzazioni intergovernative che lavorano con gli Stati per adempiere agli obblighi in materia di diritti, operatrici umanitarie e per lo sviluppo, operatrici sanitarie che forniscono accesso ai servizi essenziali.
Grazie a decenni di azione da parte delle difensore femministe, le donne oggi godono in molti luoghi di una maggiore uguaglianza, anche davanti alla legge, in politica, nell’istruzione, nei luoghi di lavoro, nel matrimonio e a casa. Grazie alle difensore femministe, molte più donne sono in grado di godere del diritto di voto, del diritto all'autonomia corporea, del diritto alla privacy, del diritto alla vita familiare, dei diritti sessuali e riproduttivi e di molti altri diritti.
Tuttavia, molte difensore continuano ad affrontare rischi significativi nell’esercizio dei loro diritti umani. Spesso affrontano gli stessi rischi che i difensori uomini si trovano ad affrontare, anche le donne difensore sono soggette a restrizioni sui diritti e sulle libertà fondamentali e vivono nello stesso ambiente sociale, culturale e politico che da forma alle risposte concernenti i diritti umani. Tuttavia, le difensore spesso affrontano rischi e ostacoli di genere diversi e supplementari rispetto agli uomini, che sono intersezionali e plasmati da stereotipi di genere e da idee e norme profondamente radicate su chi sono e come dovrebbero essere le donne. Le donne, per esempio, possono essere stigmatizzate per le stesse azioni per cui gli uomini sono venerati. Le donne sono spesso percepite non come agenti di cambiamento ma come persone vulnerabili o vittime che abbisognano di protezione da parte di altri, in genere da parte degli uomini. I diritti delle donne di promuovere e proteggere i diritti umani continuano a essere contestati da coloro che credono che le donne non abbiano questi diritti o che dovrebbero combattere per loro solo in modi limitati e circoscritti”.
Nell'attuale clima politico, in cui c'è una reazione avversa ai diritti umani, le difensore sono spesso le prime ad essere attaccate. Nel rapporto, il Relatore speciale invita la comunità internazionale a riconoscere le questioni specifiche, le sfide ed i rischi che le difensore dei diritti umani affrontano in diverse circostanze e ad assicurare che tali difensore siano riconosciute, supportate e abilitate a partecipare in modo equo e significativo alla promozione e protezione dei diritti umani.
Il rapporto sottolinea che le donne generalmente affrontano maggiori rischi e sfide rispetto agli uomini. A parte il genere, aspetti della loro identità, come l’età, la religione, l’etnia, la classe, l’immigrazione o lo status giuridico, la disabilità, l’orientamento sessuale, l’identità di genere, l’espressione di genere e le modalità in cui questi aspetti si intersecano, influenzano il modo in cui le difensore dei diritti umani sono percepite e trattate. Le difensore non sono solo prese di mira come individui; ma anche come appartenenti a reti, collettivi e movimenti, e gli attacchi contro di loro servono da avvertimento per le altre. Alcuni dei rischi e delle violazioni che vivono non sono stati sufficientemente compresi, analizzati, documentati ed esposti, in particolare:
- il non riconoscimento, l’emarginazione e l’esclusione sistematica;
- la vergogna pubblica, la stigmatizzazione, gli attacchi all'onore e alla reputazione;
- i rischi, le minacce e gli attacchi nella sfera privata e contro le famiglie e le persone care;
- gli attacchi fisici, le violenze sessuali, le torture, le uccisioni e le sparizioni forzate;
- le molestie, le violenze e gli attacchi online;
- le molestie giudiziarie e le criminalizzazione;
- il rifiuto di partecipazione, le restrizioni e le rappresaglie per l'impegno con i sistemi internazionali e regionali in materia di diritti umani;
- le minacce allo status;
- l’incarcerazione fisica;
- gli attacchi contro i collettivi ed i movimenti di donne che difendono i diritti umani.
Il rapporto contiene delle raccomandazioni e degli esempi di buone pratiche per supportare la costruzione di movimenti di donne difensore dei diritti umani che siano diversi, inclusivi e forti e contiene altresì delle raccomandazioni rivolte a tutti gli stakeholders affinché assicurino che le difensore siano sostenute maggiormente nella promozione e protezione dei diritti umani.
La versione integrale del rapporto, in lingua inglese, è disponibile al link sottostante.