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Nazioni Unite: presentato il rapporto del Relatore Speciale sull’indipendenza di giudici e avvocati che ha come oggetto la situazione dei minori nei procedimenti giudiziari

Placca raffigurante il simbolo ufficiale delle Nazioni Unite costituito dalla proiezione stereografica polare del globo terrestre attorniata da due rami di alloro.
© UN Photo

Gabriela Knaul, Relatore speciale della Nazioni Unite sull’indipendenza di giudici e avvocati, ha recentemente presentato al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite il suo rapporto che ha come oggetto il trattamento dei bambini nei procedimenti giudiziari.

Nel rapporto, il Relatore sottolinea che la gestione della giustizia, sia nei processi penali, civili o amministrativi, "deve essere guidata in ogni momento e in tutte le questioni che riguardano i bambini dai principi fondamentali di non discriminazione, dall’interesse superiore del minore, dal diritto alla vita e allo sviluppo, e dal diritto al contraddittorio”.

Inoltre, il Relatore speciale ha lanciato un appello riguardante l'adozione di meccanismi alternativi per integrare o sostituire i procedimenti giudiziari, al fine di mitigare o evitare il trauma che può derivare quando un bambino si trovi ad affrontare un processo giudiziario. Ampie sono le lacune che impediscono la piena realizzazione della Convenzione di New York del 20 novembre 1989 sui diritti del fanciullo e l’ultima parte del rapporto è dedicata alle raccomandazioni agli Stati utili a colmare tali mancanze ed evitare che un minore alle prese con la giustizia, come vittima, come testimone o in altre circostanze, sia traumatizzato e re-vittimizzato.

Ad oggi aderiscono alla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo 194 Stati. L’Italia ha proceduto alla ratifica con legge 27 maggio 1991, n. 176.

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