Nazioni Unite: Rapporto del Segretario Generale "Insieme contro il terrorismo"
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E’ stato recentemente presentato all’Assemblea Generale il Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite dal titolo Uniting against terrorism: recommendations for a global counter-terrorism strategy; a proporre al Segretario Generale di definire una strategia complessiva per la lotta al terrorismo era stato già il Gruppo di Alto Profilo su minacce, sfide e cambiamento: tale approccio include una serie di politiche che rafforzerebbero la capacità da parte degli Stati di contrastare il terrorismo e promuovere il rispetto della legalità senza rinunciare al rispetto e alla promozione dei diritti umani. Se già in precedenti occasioni, ed in modo particolare nel suo Rapporto In Larger Freedom, Kofi Annan si era occupato più o meno direttamente del tema della lotta al terrorismo, è nel Summit mondiale del 2005 che gli Stati Membri delle Nazioni Unite hanno ufficialmente recepito tale approccio e hanno richiesto al Segretario Generale di indicare una serie di proposte tali da rafforzare il ruolo delle Nazioni Unite nel supportare le azioni nazionali di contrasto al terrorismo.
-Gli aspetti caratterizzanti della strategia del Segretario Generale fanno riferimento alla necessità d’intensificare la cooperazione tra tutti i soggetti attivi nella lotta al terrorismo internazionale; tale partnership si dovrebbe basare su aspetti operativi condivisi (con priorità alle azioni di prevenzione degli atti di terrorismo) ma soprattutto su una metodologia che assuma il rispetto del diritto internazionale, ed in particolare del diritto internazionale dei diritti umani, quali elementi fondamentali.
-Secondo Annan, quindi, la previsione di azioni anti-terrorismo e la promozione dei diritti umani rappresentano momenti complementari. In particolare, il Segretario Generale sostiene che ogni politica anti-terrorismo dovrebbe prevedere azioni specifiche per la protezione delle vittime; inoltre il Rapporto evidenzia come un ruolo importante per la prevenzione degli atti di terrorismo spetta alle organizzazioni della società civile, cioè agli attori piùefficaci nel garantire una maggiore prossimità e vicinanza alle vittime.
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