Nazioni Unite: secondo il rapporto annuale dell'UNHCR Il numero dei rifugiati tornati a casa è sceso al minimo storico in 20 anni
Secondo il Rapporto 2009 sui global trends dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), con l’aggiunta dell’Afghanistan e della Somalia tra i conflitti che sembrano non mostrare segni di risoluzione, il numero di rifugiati volontariamente ritornati nei propri paesi d’origine lo scorso anno è precipitato al livello più basso da vent’anni a questa parte.
Soltanto 251.000 rifugiati, su un totale di 15.2 milioni, sono tornati in patria nel 2009, rispetto a una media di mezzo milione all’anno nei 10 anni precedenti. Due terzi dei rifugiati rientrano sotto il mandato dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e il restante ricade sotto la responsabilità dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA).
Più di 5.5 milioni di rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR provengono da una situazione prolungata di conflitto.
Il rapporto annuale dell’Agenzia ha rivelato che nel mondo, alla fine dell’anno scorso, più di 43 milioni di persone sono state forzatamente rimosse dalle proprie case; tale dato rappresenta il più alto numero di persone sradicate a causa di conflitti e persecuzioni dalla metà degli anni ’90.
Inoltre, il numero di persone costrette allo spostamento all’interno di un Paese a causa degli scontri è cresciuto del 4% fino a raggiungere i 27 milioni alla fine del 2009, soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo (DRC), in Pakistan e in Somalia.
Sempre più i rifugiati vivono in città di Paesi in via di sviluppo, contrariamente alla convinzione che essi trovino rifugio principalmente nei Paesi industrializzati.
E’ anche in crescita il numero di persone che richiede asilo politico: soltanto nello scorso anno tale dato ha raggiunto il milione. Avendo ricevuto più di 222000 nuove richieste nel 2009, il Sudafrica è diventato la destinazione principale dei richiedenti asilo.
Il rapporto prende in considerazione anche i 6.6 milioni di apolidi, che dati non ufficiali stimano essere circa 12 milioni.
Fonte: UNRIC