Osservazioni di Amnesty International al Consiglio giustizia e affari interni dell'UE


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Attraverso la pubblicazione di un documento datato 18 settembre 2006, l’ufficio di Amnesty International a Bruxelles ha presentato una serie di osservazioni sulla centralità della missione della promozione e protezione dei diritti umani nello sviluppo dell’area Giustizia e affari interni dell’Unione Europea, con particolare riferimento all’obiettivo, definito nel 1999 nello storico summit di Tampere, di identificare l’Unione Europea come un’area di libertà, sicurezza e giustizia.

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Come segnalato dal portale Euractiv, il monito è stato rivolto dall’organizzazione non-governativa in occasione dell’incontro informale dei Ministri degli Interni dei Paesi membri dell’Unione che ha avuto luogo tra il 20 ed il 22 settembre 2006. In particolare, Amnesty ha dichiarato in questo frangente che nel campo della lotta al terrorismo, così come nella trattazione di tutte le questioni relative all’asilo e all’immigrazione “un approccio repressivo non è in grado di portare a soluzioni reali”: l’invito rivolto al Consiglio è quello di assicurare che l’ambizione di “riprendere lo spirito di Tampere” nell’area Giustizia e affari interni trovi fondamento nella missione comunitaria relativa alla promozione e protezione dei diritti umani, e di promuovere la consistenza del Programma de l’Aja – il piano di cinque anni dedicato al rafforzamento della cooperazione nei settori afferenti al terzo pilastro – ed in particolare nelle iniziative di cooperazione giudiziaria, con il paradigma dei diritti umani.

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Tra le raccomandazioni formulate, figurano nello specifico l’invito all’Unione Europea ad assumere una posizione politicamente più avanzata nei confronti degli Stati Unite relativamente alle questioni delle violazioni dei diritti umani presso la base di Guantanamo Bay e del programma di rapimento e trasferimento illegale di individui, la proposta di valutare la possibilità da parte dell’Unione di accedere alla Convenzione del Consiglio d’Europa contro il traffico in esseri umani; il documento prende inoltre in considerazione il rafforzamento della dimensione diritti umani nell’ambito del processo di riforma degli Accordi “Dublin II” e di attuazione della seconda fase del Sistema comune europeo di asilo. Infine, il documento di Amnesty avanza la proposta che la futura Agenzia dei diritti fondamentali svolga un ruolo fondamentale in relazione all’area Giustizia e affari interni e fa significativamente riferimento alla questione, attualmente in discussione, della modifica delle procedure decisionali in seno al Consiglio giustizia e affari interni, con la possibilità di adozione della regola della maggioranza qualificata.