Diritto al cibo

Oxfam Italia: il sistema alimentare globale alimenta disuguaglianze crescenti

Mercato fresco locale a Venezia, Italia
© Eric Ganz

Oxfam Italia nel nuovo articolo Il sistema alimentare è rotto porta una riflessione comprensiva del sistema alimentare globale analizzando dati e tracciando il filo tra le radici delle disuguaglianze prodotte dal sistema in cui viviamo.

Il nuovo report pubblicato il 28 luglio 2025 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) svela le disuguaglianze di cui il sistema alimentare globale è intriso. Oltre 670 milioni di persone soffrono la fame in misure diverse a causa di guerre, taglio degli aiuti, speculazione sui prezzi del cibo e caos climatico. L’obiettivo “fame zero” entro il 2030 definito dall’Agenzia da ONU dunque risulta irraggiungibile.

C’è un arretramento complessivo per quanto riguarda la fame globale dal 8,5% all’8,2%, ma la situazione in Asia occidentale e Medio Oriente peggiora, con l’epicentro della crisi che si colloca in Africa. Allo stesso tempo i paesi principali coinvolti negli aiuti umanitari vogliono tagliare i loro contributi del 28% entro il 2026 e il World Food Program vedrà tagliate le proprie risorse del 40% il prossimo anno portando 2,6 miliardi di persone, ovvero un terzo dell’umanità a non potersi permettere una dieta sana.

Dall’altro canto la ricchezza dei miliardari globali è aumentata di 2 mila miliardi di dollari 2024. Dal 2015, l’1% più ricco ha accumulato 33,9 trilioni di dollari – abbastanza per porre fine alla povertà globale 22 volte. Eppure la fame nei Paesi poveri persiste, non per caso, ma perché è funzionale. 

Questo fatto rivela che non si tratta di mancanza di cibo, la fame nasce dalla diseguale distribuzione delle risorse a causa di conflitti, crisi climatica, politiche sbagliate e meccanismi di speculazione.

La proposta di Petrelli, portavoce di Oxfam Italia e Policy advisor per la sicurezza alimentare è che vengano ripristinati gli aiuti tagliati, arginate le speculazioni in corso attraverso un mercato del cibo più regolato e trasparente, che i Paesi donatori investano sui sistemi agricoli locali, da cui dipende la sopravvivenza della popolazione dei paesi più poveri.

Per quanto riguarda Gaza si può parlare di una carestia senza precedenti causata interamente dalla campagna di cancellazione della Striscia perpetrata da Israele. I leader mondiali complici nell’assedio omicida di Israele, hanno fallito nel proteggere il popolo palestinese. Gli aiuti o le brevi pause umanitarie non sono lontanamente sufficienti per far fronte alla crisi, sono necessarie azioni incisive e comprensive di misure restrittive nei confronti di Israele per raggiungere un cessate il fuoco immediato e permanente e consentire l’ingresso di tutti gli aiuti necessari a salvare milioni di vite.

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