Prossima entrata in vigore del Protocollo relativo ai residuati di guerra esplosivi


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Lo scorso 13 maggio 2006, il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha comunicato che - in seguito all’avvenuta 20a ratifica - il V Protocollo alla Convenzione sulla proibizione o la limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali, relativo ai residuati di guerra esplosivi, è prossimo all’entrata in vigore.

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Tale strumento internazionale - adottato a Ginevra nel 2003– impegna le Parti di un conflitto armato a “rimuovere, in seguito al termine dei combattimenti – tutte le munizioni esplosive abbandonate che minaccino i civili, i membri delle forze di mantenimento della pace ed il personale delle organizzazioni umanitarie”. Il Protocollo prevede anche che le Parti di un conflitto prendano delle iniziative al fine di valutare i pericoli rappresentati dei residuati di guerra esplosivi, rendere visibili tali residuati nelle zone su cui esercitano il proprio controllo e fornire assistenza tecnica, finanziaria e materiale per procedere alla rimozione dei residuati di cui sono responsabili e che tuttavia sono dislocati in zone che su cui non esercitano il controllo; relativamente a quest’ultimo aspetto, il documento prevede che, quantomeno, informazioni dettagliate sulle munizioni esplosive utilizzate e abbandonate vengano messe a disposizione delle organizzazioni che procedono materialmente alla rimozione dei residui.

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In questo senso il Protocollo si configura come uno strumento di diritto internazionale umanitario che si applica in tempo di pace e che rileva pertanto sotto il profilo dello jus ad bellum piuttosto che dello jus in bello.

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La proposta di elaborazione del Protocollo fece seguito ad un’iniziativa del CICR lanciata nel 2000; il Comitato infatti sosteneva allora che “se la Comunità Internazionale ha fatto dei grandi progressi per ridurre le sofferenze causate dalle mine anti-persona, altri tipi di munizioni esplosive abbandonate continuano a costituire una minaccia altrettanto grave per i civili”.