Rapporto 2007 di Amnesty International - Lo stato dei diritti umani nel mondo

E’ stata presentata lo scorso 23 maggio 2007 l’ultima edizione del Rapporto annuale di Amnesty International, la quale documenta le principali questioni sui diritti umani di rilievo per l’Organizzazione relative al 2006. Rispetto alle edizioni precedenti, il Rapporto 2007 integra una serie di mappe regionali e di informazioni generali relative alla situazione politica di ogni Paese. Secondo una nota introduttiva al Rapporto, “[...] l’approccio scelto da Amnesty International nell’affrontare i temi relativi alle violazioni dei diritti umani tiene conto sia delle sfide che delle opportunità di cambiamento in un determinato Paese o in una specifica regione del mondo. Gli obiettivi strategici che Amnesty International identifica in un Paese o in una regione determinano il lavoro dell’Organizzazione. Di conseguenza, Amnesty International affronta questioni specifiche in determinati Paesi”. Tale nota prosegue osservando come l’esame dei casi individuali nel presente Rapporto rifletta una metodologia che privilegia l’individuazione di tematiche specifiche piuttosto che una descrizione generale. Pertanto, se una determinata questione non viene presa in considerazione nel capitolo del Rapporto dedicato ad un determinato Paese – avvertono gli autori - non bisogna concludere che secondo Amnesty International determinate violazioni dei diritti umani relativi non abbiano luogo.

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Tale approccio risulta essere ben chiaro nella Prefazione al Rapporto a cura del Segretario-Generale dell’Organizzazione, Irene Khan, intitolata Libertà dalla paura: “Solo un impegno comune basato su valori condivisi può portare a soluzioni sostenibili. In un mondo inter-dipendente, le sfide globali – siano esse relative alla povertà o alla sicurezza, alle migrazioni o alla marginalizzazione – richiedono risposte basate sul significato globale dei diritti umani, le quali uniscano le persone e promuovano il nostro benessere collettivo. I diritti umani costituiscono il fondamento di un futuro sostenibile. Purtroppo, è il proteggere la sicurezza degli Stati piuttosto che la sostenibilità della vita delle persone e del creato che sembra costituire oggi la priorità politica”.