Rapporto delle Nazioni Unite sugli ecosistemi
Dopo 5 anni di lavoro, è stato reso pubblico il Millennium Ecosystem Assessment, uno studio condotto da 1300 esperti provenienti da 95 Paesi. Il lavoro è stato sostenuto e condotto da cinque agenzie dell'Onu (Unep, Undp, Fao, Unesco e Oms), quattro Convenzioni internazionali (sulla Biodiversità, sulla Desertificazione, sulle Zone umide e sulle Specie migratorie), la Banca Mondiale, l'Unione mondiale per la conservazione (Iucn) e da alcune organizzazioni non governative.
-Le conclusioni degli scienziati coinvolti nel progetto sono allarmanti: il 60% degli ecosistemi che mantengono la vita sulla Terra sono gravemente compromessi o sfruttati in maniera tale da non potersi più riprodurre. Le decisioni dei singoli paesi sui programmi di sviluppo economico e tecnologico sono troppo lontane dalla comprensione della gravità dei problemi che nei prossimi 50 anni la vita sul nostro pianeta potrebbe diventare impossibile.
-Quattro sono le conclusioni essenziali del rapporto:
-Gli ultimi 50 anni hanno visto i cambiamenti più rapidi ed estesi degli ecosistemi nella storia, a causa della domanda crescente di cibo, acqua potabile, legname, fibre e combustibili. Si è trasformato più terreno in coltivazioni agricole dal 1945 a oggi che negli interi secoli XVIII e XIX. Più della metà dei fertilizzanti sintetici a base di azoto, creati nel 1913, sono stati usati nel pianeta negli ultimi 20 anni. Questo ha portato a una perdita sostanziale e in gran parte irreversibile della biodiversità, con il rischio di estinzione di una percentuale dal 10 al 30% delle specie viventi di mammiferi, uccelli e anfibi. Dei 24 sistemi esaminati soltanto 4, tra cui i raccolti agricoli e i capi di bestiame, sono migliorati.
- Le risorse ittiche e l'acqua potabile sono molto al di sotto della domanda. La desertificazione e il disboscamento rischiano di far riapparire vecchie malattie come il colera e la malaria, con la comparsa di nuove. (sintesi e traduzione dell’inglese dal sito di “Nuova ecologia”)
Per approfondimenti:
- http://www.maweb.org/en/Article.aspx?id=58
- http://www.greenfacts.org/ecosystems/
- http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/politiche/4184.php
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