Rapporto OIL: i lavoratori in smartworking, dall'invisibilità al lavoro dignitoso
Secondo il nuovo Rapporto globale sui salari dell'OIL, prima della crisi della pandemia Covid-19, i lavoratori da remoto erano circa 260 milioni al mondo, il 7,9 per cento dell'occupazione globale, il 56 per cento di questi, 147 milioni, era costituito da donne.
Secondo i dati, nei primi mesi della pandemia Covid-19 un lavoratore su cinque si è trovato a lavorare da casa. Dal momento che il lavoro da remoto spesso avviene nella sfera privata è spesso considerato "invisibile". Per esempio, nei Paesi a basso e medio reddito, quasi tutti i lavoratori da remoto, circa di 90 per cento, lavorano in modo informale.
Ciononostante, i lavoratori a domicilio vivono in condizioni di lavoro precarie, affrontano maggiori rischi per la loro sicurezza e la loro salute e hanno un accesso ridotto alla formazione, il che può influire sulle loro prospettive di carriera. Il rapporto sottolinea inoltre, che rimane una sfida per chi lavora da casa la mancanza di regolamentazione, di protezione sociale e di rispetto delle leggi esistenti.
Poiché è probabile che la crescita del lavoro a domicilio continui nei prossimi anni, come dice il rapporto, i governi, in collaborazione con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, dovrebbero garantire che tutti i lavoratori a domicilio passino dall'invisibilità al lavoro dignitoso.
Il rapporto completo in inglese è allegato in fondo a questa pagina.