Covid-19 e Diritti Umani: il contributo degli organismi internazionali
Il Comitato inter-ministeriale per i diritti umani (CIDU), che ha sede presso il Ministero degli Affari Esteri, ha pubblicato un’indagine intitolata “La Human Rights Machinery di Ginevra e la tutela dei diritti umani a fronte dell’epidemia globale Covid-19”.
Il documento, redatto dall’Osservatorio sul Consiglio dei Diritti Umani, raccoglie interventi, sessioni e comunicazioni dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e dei numerosi organismi che vi collaborano, parte integrante della Human Rights Machinery di Ginevra, redatti con lo scopo di tutelare i diritti fondamentali durante l’emergenza Covid-19.
Nello specifico si fa riferimento a linee guida o raccomandazioni volte alla salvaguardia dei diritti dei più vulnerabili ovvero persone con disabilità, in stato detentivo o senza fissa dimora, anziani, donne e bambini, rifugiati e migranti, minoranze e popolazione indigene. Vengono inoltre prese in considerazione le conseguenze sociali ed economiche, sull’informazione e la partecipazione dal basso, senza contare poi l’impatto dell’emergenza sull’aumento digesti di stigmatizzazione, xenofobia e razzismo.
Il CIDU è stato istituito con DM 15 febbraio 1978, n. 519 allo scopo di assolvere in via principale agli obblighi assunti dall’Italia in esecuzione dei numerosi accordi e convenzioni adottati sul piano internazionale nella materia della protezione e promozione dei diritti umani.
L’Osservatorio sul Consiglio dei Diritti Umani, che opera all’interno della Rivista “Ordine internazionale e diritti umani”, ha il compito di illustrare i principali obiettivi che ispireranno la trattazione degli aspetti istituzionali ed operativi di maggior interesse ed attualità derivanti dal complesso apparato della Human Rights Machinery delle Nazioni Unite.