Senato italiano – Approvata la moratoria sugli affidamenti ai privati della gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati

 

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Lo scorso 25 ottobre, il Senato ha approvato, all’interno del Decreto Fiscale collegato alla Legge Finanziaria, l’articolo 26-bis che introduce la moratoria sugli affidamenti ai privati della gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati, di cui si riporta il testo:

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Art. 26-bis.

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(Disposizioni in materia di servizi idrici)

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1. Al fine di assicurare la razionalizzazione e la solidarietà nell’uso delle acque, fino all’emanazione delle disposizioni adottate in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. 308, integrative e correttive del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, contenenti la revisione della disciplina della gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati, e comunque entro e non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto non possono essere disposti nuovi affidamenti ai sensi dell’articolo 150 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152. La titolarità delle concessioni di derivazione delle acque pubbliche è assegnata ad enti pubblici.

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2. Nell’ambito delle procedure di affidamento di cui al comma 1 sono ricomprese anche le procedure in corso alla data di entrata in vigore della presente legge fatte salve le concessioni già affidate.

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3. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, predispone e trasmette alle Camere una relazione sullo stato delle gestioni esistenti circa il rispetto dei parametri di salvaguardia del patrimonio idrico e in particolare riguardo all’effettiva garanzia di controllo pubblico sulla misura delle tariffe, alla conservazione dell’equilibrio biologico, alla politica del risparmio idrico e dell’eliminazione delle dispersioni, alla priorità nel rinnovo delle risorse idriche e per il consumo umano.

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In sostanza, tale provvedimento, pur senza intervenire sugli affidamenti già conclusi, vieta tutti i nuovi affidamenti della gestione delle risorse idriche a Spa di qualsiasi tipo (siano esse a capitale interamente privato, a capitale misto pubblico-privato e anche a totale capitale pubblico) per un periodo di 12 mesi a partire dalla sua approvazione. Per essere effettivo, il provvedimento dovrà effettuare il passaggio alla Camera: se anche in questa sede venisse approvato senza modifiche, da quel momento sarebbe attuativo. Al contrario se la Camera dovesse apportare modifiche, il provvedimento dovrebbe fare un ulteriore passaggio al Senato, dopodiché diverrebbe attuativo. Il tempo massimo entro cui tutti i passaggi devono essere effettuati è il primo dicembre.

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Questo provvedimento sancisce anche un primo importante successo del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, ad un anno esatto dal deposito del testo della legge di iniziativa popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”, in cui si dichiara che “L’acqua è un bene naturale e un diritto umano universale”.

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Per ulteriori informazioni, si rimanda al sito del  Forum italiano dei movimenti per l’acqua: www.acquabenecomune.org.