UNESCO: almeno 68 giornalisti uccisi nel 2024

L'UNESCO ha rilevato che nel 2024 sono stati uccisi almeno 68 giornalisti. Le zone di conflitto hanno registrato la percentuale più alta di uccisioni, raggiungendo il 60%, il dato più alto dell'ultimo decennio. La Palestina ha visto il maggior numero di vittime, seguita da Ucraina, Colombia, Iraq, Libano, Myanmar e Sudan.
Sebbene le zone di conflitto rappresentino un contesto intrinsecamente pericoloso per i giornalisti, si sono registrati alcuni progressi nell'affrontare le minacce, con una diminuzione del numero complessivo di giornalisti uccisi. Secondo il rapporto, il numero è sceso da 43 nel 2022 a 12 vittime nel 2024 in America Latina e nei Caraibi.
D'altra parte, negli ultimi 5 anni si è registrato un preoccupante aumento degli attacchi contro i professionisti che si occupano di tematiche ambientali, il che sottolinea la natura dinamica ed evolutiva dei rischi nel panorama dei media. Inoltre, le minacce fisiche non sono le uniche sfide che i giornalisti devono affrontare. Sono stati denunciati numerosi casi di pressioni finanziarie e legali.
Oltre al suo continuo impegno per promuovere e difendere la libertà di stampa, l'UNESCO esorta la comunità internazionale ad intraprendere azioni concrete per istituire solide protezioni per i giornalisti.