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UNHCR: Un nuovo studio sottolinea come insicurezza, crisi economica, abusi e sfruttamenti in Libia spingano rifugiati e migranti in Europa

UNHCR staff receive survivors at the dock of the Sicilian port of Messina, Sicily
© UNHCR/Marco Rotunno

L’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR) ha recentemente pubblicato un nuovo studio sui flussi di rifugiati e migranti commissionato ad Altai Consulting, una società di consulenza specializzata che si occupa di ricerca, monitoraggio e valutazione in contesti fragili. I risultati del rapporto sono basati principalmente su dati qualitativi, incluse interviste con rifugiati e migranti, e sono stati raccolti in Libia, Algeria, Ciad, Italia, Nigeria e Tunisia, tra ottobre e dicembre 2016.

La ricerca mostra come i profili e le nazionalità delle persone che arrivano in Libia si siano evoluti negli ultimi anni, con una marcata diminuzione di rifugiati e migranti provenienti dall’Africa Orientale e un aumento di quelli provenienti dall’Africa occidentale che in molti casi viaggiano verso la Libia credendo di trovarvi opportunità di lavoro, e finiscono per fuggire in Europa a causa di insicurezza, sfruttamenti e abusi. Negli ultimi anni il numero di persone che hanno attraversato il mar Mediterraneo dal Nord Africa verso l’Europa meridionale è aumentato e le previsioni indicano che la tendenza molto probabilmente rimarrà immutata.
I rifugiati e i migranti presenti in Libia sono prevalentemente uomini giovani che viaggiano soli. Le donne tendono a transitare verso l’Europa più rapidamente e molte di loro sono vittime di tratta. Il numero di bambini non accompagnati e separati che viaggiano da soli è in aumento, essi provengono principalmente da Eritrea, Gambia e Nigeria. I rifugiati e i migranti in Libia solitamente hanno un basso livello di istruzione, ed è possibile raggrupparli in quattro diverse categorie:

  • Cittadini dei paesi limitrofi (Niger, Ciad, Sudan, Egitto e Tunisia) che in genere viaggiano per motivi economici.
  • Cittadini di paesi dell’Africa occidentale e centrale (principalmente Nigeria, Guinea, Costa d’Avorio, Gambia, Senegal, Ghana, Mali e Camerun): la maggior parte riferisce di esser partita per motivi economici, alcune donne sono vittime di tratta.
  • Cittadini di Paesi dell’Africa Orientale (Eritrea, Somalia, Etiopia e Sudan) che viaggiano per varie motivazioni, tra cui persecuzioni politiche, conflitti e povertà nei loro paesi d’origine.
  • Persone provenienti da altre regioni (Siria, Palestina, Iraq, Marocco, Bangladesh e altri) che fuggono da conflitti e violenze o cercano migliori opportunità economiche.

La ricerca evidenzia come, oltre alla posizione strategica della Libia, il conflitto e l’instabilità del paese hanno contribuito a creare una situazione in cui il traffico e le reti criminali prosperano. La pubblicazione del rapporto rientra nell'ambito delle numerose attività che l’UNHCR sta cercando di portare avanti in Libia per soddisfare le crescenti esigenze umanitarie e di protezione di rifugiati, richiedenti asilo e cittadini libici colpiti dal conflitto in corso e per cercare di fornire alternative reali e soluzioni durature per rifugiati e richiedenti asilo, in alternativa ai pericolosi viaggi in Libia o nel Mediterraneo Centrale verso l’Europa.

La verisione integrale del rapporto è scaricabile al link sottostante.

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