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Fotografia di un'insegna con la scritta "Conseil de l'Europe" con delle bandiere sovrastanti di alcuni degli stati membri.
Consiglio d'Europa

Il terzo Rapporto ECRI sull’Italia CRI(2006)19

Autore: Arianna Mion

Il Terzo Rapporto ECRI sull’Italia è stato adottato il 16 dicembre 2005, sulla base dell’analisi svolta sul periodo che va dal 22 giugno 2001 fino al 16 dicembre 2005.

La delegazione della Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza che si è occupata dello studio sull’Italia ha incontrato varie autorità pubbliche nonché un certo numero di rappresentanti di organizzazioni della società civile e di comunità religiose.

 

Follow up al Secondo Rapporto

Il rapporto riconosce all’Italia di aver compiuto dei progressi nella lotta al razzismo e all’intolleranza, rispetto alla situazione rilevata nel precedente rapporto. Tra i mutamenti che le autorità italiane hanno introdotto nelle disposizioni legislative contro la discriminazione, viene segnalata l’istituzione di un organo specializzato per contrastare la discriminazione razziale, ovvero l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), incaricato di assistere le vittime e di sensibilizzare la popolazione nei confronti di tale fenomeno e l’applicazione della suddetta legislazione in materia di occupazione e di alloggio.

Per quanto concerne il campo dell’educazione, si sottolinea l’introduzione di un monitoraggio dei risultati scolastici degli allievi ripartiti in base alla nazionalità per valutare i divari esistenti, l’intensificazione nei programmi scolastici della conoscenza delle tematiche attinenti all’Olocausto e alla lotta all’antisemitismo, e il rafforzamento delle iniziative di vario genere volte alla sensibilizzazione degli studenti e dei docenti su tali questioni.

Si segnala, inoltre, che sono proseguiti con esito positivo gli sforzi per tutelare e assistere le vittime della tratta di esseri umani e che nel 2003 è stata adottata una procedura speciale che ha permesso la regolarizzazione di circa 650.000 lavoratori extracomunitari.

Nel rapporto si rileva, tuttavia, che un certo numero di raccomandazioni formualte nel Secondo Rapporto non sono state attuate, o sono state applicate solo parzialmente. La legislazione sull’immigrazione ha reso più precaria la situazione di molti cittadini extracomunitari, e la sua applicazione, soprattutto nei confronti di immigrati illegali, li espone a un maggiore rischio di violazione dei loro diritti umani.

Si segnala l’aumento del ricorso a discorsi razzisti e xenofobi in politica, riguardanti fondamentalmente gli extracomunitari, i Rom, i Sinti e i musulmani.

La Commissione lamenta l’assenza di un indirizzo politico nazionale orientato a migliorare la situazione dei Rom e dei Sinti. I membri di tali gruppi hanno continuato a subire pregiudizi e discriminazioni in vari settori e continuano a vivere in condizioni di emarginazione.

Si sottolinea un peggioramento della situazione anche per i membri delle comunità musulmane, dovuto soprattutto alla tendenza riscontrata nei dibattiti pubblici e nei media a generalizzare e a assimilare tali comunità a gruppi terroristici.

Si rileva, infine, la mancanza di una legge organica in materia di asilo, nonché l’assenza di un programma nazionale di integrazione per i rifugiati.

 

Raccomandazioni

L’ECRI raccomanda quindi alle autorità italiane di adottare ulteriori provvedimenti in un certo numero di settori.


Strumenti legali internazionali

  • ratificare quanto prima il Protocollo n° 12 alla CEDU;
  • ratificare la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie;
  • ratificare la Convenzione europea sulla nazionalità;
  • ratificare il Protocollo addizionale alla Convenzione sulla criminalità informatica;
  • ratificare la Convenzione internazionale per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie;


Disposizioni costituzionali e altre disposizioni fondamentali

  • accordare più facilmente la cittadinanza italiana sia ai bambini nati o vissuti sul territorio italiano, che ai residenti di lungo periodo, introducendo i necessari emendamenti alla legislazione sulla cittadinanza;
  • accertarsi che le disposizioni relative alla naturalizzazione vengano applicate in tutti i casi in maniera trasparente, non discriminatoria ed entro termini ragionevoli;


Disposizioni in materia di diritto penale, civile e amministrativo

  • migliorare l’applicazione delle vigenti disposizioni penali, civili e amministrative in materia di garanzie contro il razzismo e la discriminazione razziale, ponendo in risalto in particolare le disposizioni destinate a contrastare la violenza per motivi razziali e l’incitamento alla discriminazione razziale e alla violenza razziale;
  • mettere a disposizione di quanti operano nel quadro dell’ordinamento penale, dagli avvocati ai membri delle forze di polizia, ai pubblici ministeri e ai giudici, una completa conoscenza specifica di tali disposizioni;
  • continuare a sottoporre a revisione le attuali disposizioni contro la discriminazione razziale;
  • accertarsi che tutte le organizzazioni che operano a favore della lotta al razzismo e alla discriminazione razziale siano in grado di agire in giudizio in nome delle presunte vittime di tali fenomeni;


Amministrazione della giustizia

  • continuare a rivedere la situazione in merito all’eccessiva proporzione di non cittadini tra la popolazione carceraria italiana e assicurare che non dipenda da un’eventuale discriminazione diretta o indiretta;
  • garantire che tutti i non cittadini, compresi quelli senza status giuridico, abbiano accesso, di fatto come di diritto, ai servizi di traduzione e all’assistenza di un interprete;
  • accertarsi che tutti i non cittadini che non dispongono di mezzi sufficienti, ivi compresi quelli senza status giuridico, possano usufruire, nella pratica, di un patrocinio di buona qualità a spese dello Stato;


Organi specializzati e altre istituzioni

  • continuare a riesaminare lo statuto, le prerogative e gli obblighi dell’UNAR, al fine di accertarsi che tale Ufficio fornisca alle vittime di atti di discriminazione razziale la protezione più efficace possibile;
  • garantire che i centri regionali per il monitoraggio della discriminazione razziale previsti dalla legge siano istituiti in tutte le regioni senza ulteriori indugi e predisporre un completo coordinamento delle attività di tali centri in coerenza con quelle dell’UNAR;

 
Educazione e sensibilizzazione

  • proseguire e intensificare gli sforzi a favore della sensibilizzazione sui fenomeni del razzismo e della discriminazione razziale, sia presso l’opinione pubblica, che presso gruppi specifici;
  • proseguire gli sforzi affinché gli insegnanti, a tutti i livelli dell’insegnamento, ricevano una formazione completa che consenta loro di impartire un’educazione interculturale agli allievi;
  • accordare maggiore spazio ai diritti umani nelle lezioni di educazione civica e, a più lunga scadenza, prendere in considerazione la possibilità di rendere obbligatorio lo studio dei diritti umani, ivi compresa la non discriminazione, sia nelle scuole primarie, che secondarie;


Accoglienza e situazione giuridica dei non cittadini

  • garantire che i provvedimenti che disciplinano il rilascio del permesso di soggiorno non provochino situazioni maggiormente precarie per gli immigrati;
  • continuare a monitorare il sistema delle quote e la pratica del rilascio dei permessi di lavoro, al fine di evitare che tali politiche o pratiche provochino una discriminazione diretta o indiretta nei confronti di alcuni individui in settori che rientrano nella sua sfera di competenza;
  • adottare provvedimenti per garantire che i non cittadini ottengano il rilascio dei permessi di soggiorno entro termini ragionevoli e che il ritardo nel rilascio di tali permessi non abbia ripercussioni negative per l’accesso ai servizi;
  • garantire agli extracomunitari residenti di lungo periodo il diritto all’elettorato attivo e passivo alle elezioni comunali;
  • stabilire un quadro unico giuridico, politico e istituzionale a livello centrale, per fornire coerenza e durata agli sforzi compiuti a livello locale a favore della promozione dell’integrazione tra la maggioranza della popolazione e le comunità minoritarie, ed in particolare tra cittadini e non cittadini;


Accesso ai servizi pubblici

  • intensificare gli sforzi compiuti per fornire agli allievi non italiani il sostegno scolastico necessario perché possano godere veramente di pari opportunità a livello dell’insegnamento;
  • migliorare la disposizione relativa a un insegnamento di buona qualità dell’italiano in quanto seconda lingua;
  • adottare dei provvedimenti per affrontare e impedire il verificarsi di stigmatizzazioni in ambito scolastico nei confronti degli allievi che non frequentano le lezioni di religione cattolica e di proporre loro adeguate possibilità di usufruire di corsi alternativi;
  • garantire che la vigente legislazione contro la discriminazione sia pienamente applicata al fine di combattere la discriminazione in materia di diritto all’alloggio e che le migliori prassi per facilitare agli immigrati l‘accesso all’abitazione individuate a livello locale vengano estese e applicate a livello nazionale;
  • proseguire e intensificare gli sforzi volti a garantire una migliore disponibilità di servizi sanitari e un migliore accesso ai servizi sanitari da parte dei gruppi minoritari;
  • effettuare indagini ed esaminare il problema della discriminazione razziale in materia di accesso ai servizi finanziari o assicurativi;


Occupazione

  • adottare ulteriori provvedimenti per ridurre le disparità tra i cittadini e i non cittadini sul mercato del lavoro, nonché prestare maggiore attenzione ai problemi di discriminazione in campo occupazionale che si pongono alle minoranze;


Incidenti a sfondo razzista, xenofobo e antisemita

  • continuare e ad intensificare gli sforzi per il controllo di incidenti di natura razzista, xenofoba e antisemita in Italia, con particolare riferimento agli eventi sportivi;
  • intensificare gli sforzi destinati a contrastare la diffusione di materiale di propaganda razzista, xenofoba e antisemita via internet;


Gruppi vulnerabili

  • prendere dei provvedimenti per combattere le manifestazioni di pregiudizio, di discriminazione e di violenza nei confronti di membri delle comunità musulmane, soprattutto al fine di contestare ogni assimilazione nei dibattiti pubblici tra queste comunità e il terrorismo;
  • proseguire il dialogo con i rappresentanti delle comunità musulmane, per garantire che i membri di tali comunità non siano in posizione svantaggiata rispetto alle possibilità offerte ai membri di altre confessioni religiose;
  • proseguire gli sforzi a favore della protezione delle vittime della tratta, ivi compreso rilasciando permessi di residenza speciali e finanziando progetti di protezione sociale;


Antisemitismo

  • procedere a un attento esame della questione delle manifestazioni di antisemitismo in Italia, proseguendo gli sforzi volti all’insegnamento dell’Olocausto e a sensibilizzare gli studenti, come pure il vasto pubblico, sui pericoli dell’antisemitismo;


Media

  • rendere partecipi i media, senza interferire con la loro indipendenza redazionale, della necessità di garantire che quanto riferiscono non contribuisca a creare un’atmosfera di ostilità e di rifiuto nei confronti di membri di qualsiasi minoranza, ivi compresi gli extracomunitari, i Rom, i Sinti e i musulmani;


Comportamento di funzionari delle forze dell’ordine

  • istituire una commissione indipendente incaricata delle indagini su tutte le presunte violazioni dei diritti umani da parte della polizia, ivi compresi gli atti di razzismo e di discriminazione razziale;


Monitoraggio della situazione

  • migliorare i sistemi di monitoraggio della situazione riguardante i gruppi minoritari, raccogliendo le informazioni pertinenti in vari settori in base a diverse categorie, quali l’origine etnica, la lingua, la religione e la nazionalità, e di garantire che in tutti i casi vengano debitamente rispettati i principi della riservatezza, del consenso informato dell’interessato e dell’auto identificazione volontaria delle persone in un determinato gruppo specifico. Tali sistemi dovrebbero inoltre prendere in considerazione la dimensione di genere, soprattutto dal punto di vista dell’eventuale discriminazione doppia o multipla;


Uso di discorsi razzisti o xenofobi in politica

  • raccomanda i partiti politici di resistere alla tentazione di presentare le questioni riguardanti gli extracomunitari e i membri di altri gruppi minoritari sotto una luce negativa, e di porre in risalto, invece, il contributo positivo fornito dalle varie minoranze alla società, all’economia e alla cultura italiana. I partiti politici dovrebbero adottare una posizione ferma contro ogni forma di razzismo, di discriminazione e di xenofobia. L’ECRI ribadisce la sua raccomandazione di promuovere in Parlamento un dibattito annuale sul tema del razzismo e dell’intolleranza cui sono esposti i membri dei gruppi minoritari;


Situazione delle popolazioni Rom e Sinti

  • istituire una politica globale a livello nazionale per risolvere la situazione di emarginazione, svantaggi e discriminazione delle popolazioni Rom e Sinti. A tal fine, la Commissione invita le autorità italiane a stabilire un meccanismo di effettivo coordinamento a livello nazionale, cui partecipino le autorità nazionali e locali, dei rappresentanti dei Rom e dei Sinti, delle organizzazioni della società civile e altri partner pertinenti;
  • L’ECRI riafferma che le autorità italiane non dovrebbero basare le loro politiche relative ai Rom e ai Sinti sul presupposto che i membri di tali gruppi preferiscono vivere come nomadi. Raccomanda vivamente alle autorità italiane di affrontare la questione dell’alloggio delle popolazioni Rom e Sinti in stretta collaborazione con le comunità stesse, e raccomanda che l’obiettivo sul lungo periodo delle politiche abitative dovrebbe essere quello dell’eliminazione dei campi nomadi;
  • adottare provvedimenti immediati per affrontare la questione della mancanza di passaporto e di permesso di soggiorno dei Rom e dei Sinti;
  • facilitare la frequenza scolastica regolare dei bambini Rom e Sinti;


Immigrati e richiedenti asilo

  • adottare una legge organica relativa al diritto di asilo;
  • accertarsi che i richiedenti asilo vengano trattenuti unicamente quando è assolutamente necessario, per brevi periodi e previo esame della situazione di ogni singolo caso;
  • garantire che i richiedenti asilo non vengano lasciati senza risorse nell’attesa dell’esame della loro domanda;
  • stabilire un programma nazionale di integrazione per le persone con lo status di rifugiato e di stanziare a tal fine delle risorse adeguate;
  • prendere provvedimenti urgenti per garantire in tutti i casi il rispetto del principio del divieto di respingimento. A tal fine raccomanda in particolare alle autorità italiane di garantire che venga pienamente rispettato il diritto degli individui di domandare asilo in ogni caso, senza discriminazioni, ivi compreso nei casi in cui gli immigrati sono intercettati in mare o sono stati arrestati al momento del loro ingresso illegale in Italia;
  • garantire che le condizioni di vita in tutti i CPTA (Centri di Permanenza e Temporanea Assistenza) soddisfino un insieme di norme adeguate. Sollecita le autorità italiane a promuovere delle indagini su tutti gli episodi di presunti maltrattamenti nei CPTA e a prendere provvedimenti per punire i colpevoli;
  • accrescere la trasparenza, facilitando l’accesso ai CPTA, in particolare alle organizzazioni attive nel campo della protezione dei diritti umani dei richiedenti asilo e degli immigrati.

 

Per il testo completo del Rapporto e delle Convenzioni citate si rimanda agli allegati.

Risorse

Aggiornato il

23/11/2010