Agenda de L’Aja sulla Diplomazia della Città
Noi, partecipanti alla conferenza, alla vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:
Convinti che è nostro comune interesse prevenire ed eliminare i conflitti violenti, proteggere i diritti umani e conseguire la pace e la giustizia.
Preoccupati per la minaccia che i conflitti violenti in corso nel mondo arrecano alla sicurezza ed al benessere di tutti i nostri cittadini, ricordando che nell’ultimo decennio oltre 15 milioni di persone hanno perso la vita e 40 milioni sono stati costretti ad abbandonare la propria casa a causa di tali conflitti.
Preoccupati per l’insorgenza dell’estremismo nelle nostre società, dell’intolleranza e delle tensioni tra e all’interno di comunità diverse per cultura, etnia, religione e tradizioni, che spesso diventano fonte di conflitto.
Condividendo l’urgenza di agire in risposta agli appelli delle istituzioni locali coinvolte in situazioni di conflitto violento, e di assisterle nel loro sforzo di realizzare un ordine pacifico nel quale siano rispettati i diritti umani internazionalmente riconosciuti di tutti i cittadini, esprimendo solidarietà ai colleghi che operano in tali situazioni.
Ritenendo che è dovere delle istituzioni locali lavorare per la pace, la libertà, la democrazia e la prosperità, e contribuire, in questo modo, allo sviluppo internazionale e all’affermazione dell’agenda di peacebuilding; riteniamo che i governi locali, rappresentando il livello istituzionale più vicino ai cittadini, possano effettivamente percepire i bisogni dei propri cittadini e siano in una posizione privilegiata per rispondere a tali bisogni in situazione di conflitto.
Consapevoli che le nuove forme di conflitto impongono maggiori responsabilità in capo agli enti locali in termini di promozione del benessere dei propri cittadini, e che lo sviluppo sostenibile potrebbe contribuire alla soluzione dei conflitti a prescindere dalla loro origine (economica, politica, religiosa o culturale).
Definendo la diplomazia della città come lo strumento proprio degli enti locali e delle loro associazioni intesa a promuovere la coesione sociale, la prevenzione e la risoluzione dei conflitti, nonché la ricostruzione nella fase di post-conflitto, con l’obiettivo di creare un contesto stabile, in cui i cittadini possano convivere in pace, democrazia e prosperità.
Enfatizzando l’importanza di un’effettiva decentralizzazione ed auto-governo locale come condizione per permettere agli enti locali di svolgere il proprio ruolo di peacebuilding.
Considerando che il perseguimento della pace è inscindibile dal coinvolgimento attivo delle donne.
Affermando che gli enti locali e le loro associazioni lavoreranno insieme, ove possibile, per sviluppare vari livelli di partenariato con i governi centrali, le istituzioni governative internazionali e le organizzazioni di società civile, al fine di contribuire ai processi di pace.
Richiamando l’impegno dei poteri locali espresso nella Dichiarazione Finale del Congresso UCLG Changing Cities are Driving our World (Jeju, ottobre 2007), notando in particolare la seguente affermazione: «Sosteniamo la campagna lanciata dai Sindaci per la Pace intesa ad esercitare pressioni sulla comunità internazionale affinché rinunci alle armi di distruzione di massa. Invitiamo gli Stati nazionali ed i gruppi armati a rinunciare a considerare le città quali obiettivi militari».
Riaffermando l’impegno sancito nella summenzionata Dichiarazione Finale di promuovere tutti i diritti umani ed il rispetto della diversità nelle nostre città e nei nostri territori quale fondamento della pace e dello sviluppo.
Riteniamo che:
Tutti i potenziali attori coinvolti hanno bisogno di realizzare la pace, la giustizia e la sicurezza umana.
Nel 2005, il Summit Mondiale delle Nazioni Unite ha riconosciuto, per la prima volta, che spetta agli Stati la responsabilità primaria di proteggere la propria popolazione, e che la comunità internazionale ha la responsabilità di agire quando questi governi vengono meno al compito di proteggere i gruppi più vulnerabili tra noi. In ogni caso, le principali sfide umane, come la carenza di cibo e di acqua potabile, i cambiamenti climatici, la povertà, le migrazioni, la buona governance delle diversità culturali, religiose ed etniche, richiedono urgentemente un’accresciuta capacità di prevenire i conflitti e di agire insieme per la pace e la giustizia in favore di tutto il genere umano. Questo sforzo per la pace, la giustizia e la sicurezza umana deve essere realizzato con il coinvolgimento di tutti i possibili attori.
Il ruolo dei poteri locali non è stato sufficientemente riconosciuto e sostenuto.
Va rimarcato che il ruolo degli enti locali e delle loro associazioni nazionali nella prevenzione dei conflitti, nella loro risoluzione e nel peacebuilding non ha ricevuto un adeguato riconoscimento e sostegno nelle decisioni politiche, nelle strategie di intervento e nelle ricerche scientifiche, sia a livello nazionale che internazionale. Senza dubbio, gli enti locali devono confrontarsi con gli effetti negativi che i conflitti etnici, religiosi o sociali producono sulla vita e sul benessere dei propri cittadini. In molte situazioni gli enti locali, in stretta collaborazione con le organizzazioni locali, svolgono o hanno svolto un ruolo cruciale nella prevenzione dei conflitti, nella costruzione di «ponti» al termine dei conflitti e nella promozione di un ambiente pacifico. Rappresentando il livello di governo più vicino ai cittadini, essi si trovano in una posizione unica per contribuire alla prevenzione e alla risoluzione dei conflitti. Sfortunatamente, gli enti locali possono sfruttare tale posizione anche per aggravare i conflitti ed ostacolare la ricostruzione post-conflittuale e le iniziative di pace. Politiche serie di prevenzione dei conflitti e strategie di intervento per la promozione della pace dovrebbero maggiormente apprezzare la posizione cruciale e le scelte dei poteri locali in questo ambito.
La diplomazia della città può contribuire a prevenire e risolvere i conflitti violenti.
Ecco il motivo per cui l’organizzazione mondiale dei poteri locali e delle città (UCLG) ha identificato questo ruolo di promozione della pace da parte degli enti locali come una delle sue priorità sin dalla fondazione dell’organizzazione nel 2003, istituendo un Comitato sulla Diplomazia della Città. Il Comitato ha riconosciuto che le decisioni e le azioni dei poteri locali e l’impegno dei rappresentanti locali per un modello decisionale più democratico e trasparente possono contribuire in maniera significativa alla prevenzione ed alla risoluzione dei conflitti violenti. Inoltre, gli enti locali non coinvolti in conflitto hanno notevoli possibilità di prestare aiuto agli enti locali che si trovano in zone di conflitto nell’affrontare situazioni di conflitto e di post-conflitto. È stato deciso di organizzare un primo congresso internazionale su questo tema al fine di ottenere una maggiore comprensione delle attività pratiche di peacebuilding degli enti locali e di definire una solida agenda politica per il lavoro dell’UCLG su questo tema. Importanti incontri preparatori per questo congresso internazionale si tennero a Perugia (autunno 2006), organizzato dal Coordinamento Italiano degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, e a Barcellona (autunno 2007), organizzato dalla Provincia e dalla Città di Barcellona. È chiaro che l’attenzione per il ruolo degli enti locali nella risoluzione dei conflitti è ancora in una fase iniziale. Ma un ulteriore coinvolgimento degli enti locali nelle strategie di peacebuidling è indispensabile per la promozione di politiche più efficaci in questo ambito.
Proponiamo, come risultato finale di questo Primo Congresso Mondiale sulla Diplomazia della Città, di realizzare insieme una serie di attività, descritte nella seguente agenda:
1. Sviluppare iniziative di peacebuiding degli enti locali
Da un lato, svilupperemo un adeguato livello di conoscenza delle strategie di peacebuilding attuate dagli enti locali, in modo tale che gli enti locali coinvolti in situazioni di conflitto possano implementare politiche appropriate. Dall’altro, incoraggeremo gli enti locali e le loro associazioni nazionali ad assumere un ruolo centrale nella prevenzione dei conflitti e rafforzeremo il nostro network internazionale di enti locali e associazioni nazionali per realizzare tale obiettivo.
Azioni concrete raccomandate:
- I politici locali dovrebbero essere invitati ad assumersi le proprie responsabilità ed avvalersi della propria leadership locale per partecipare alle iniziative di peacebuilding; stimolare gli enti locali a sviluppare progetti in questo ambito e mobilitare le risorse necessarie a tal fine.
- Dovrebbe essere istituita una lista di politici ed amministratori locali disposti a svolgere attività di peacebuilding, registrata in database pubblici gestiti dalle associazioni nazionali degli enti locali.
- Il Comitato dell’UCLG sulla Diplomazia della Città dovrebbe prestare assistenza agli enti locali coinvolti in situazioni di conflitto, richiamando, attraverso iniziative concrete, l’attenzione pubblica nazionale ed internazionale sulla loro situazione specifica.
- L’UCLG ed i suoi membri dovrebbero attivamente ricercare la cooperazione delle organizzazioni di società civile e degli enti locali rispetto all’impegno finalizzato al perseguimento della pace da parte delle organizzazioni internazionali.
- Bisognerebbe consentire all’UCLG di poter incrementare il suo personale sul campo nelle operazioni di ricostruzione al termine del conflitto e di peacebuilding.
2. Ottenere un riconoscimento adeguato per il ruolo degli enti locali nelle strategie di peacebuiding
L’UCLG cercherà attivamente di creare un sistema di rapporti con gli altri livelli governativi, proponendo e promuovendo azioni congiunte di peacebuilding tra enti (inter)nazionali e locali. Per sviluppare efficaci strategie di peacebuilding è necessario, infatti, sviluppare un approccio che coinvolga tutti i diversi livelli di governo.
Azioni concrete raccomandate:
- I Governi nazionali e le istituzioni multilaterali dovrebbero richiedere all’UCLG e ai suoi membri di fornire agli enti locali il necessario supporto nella definizione delle strategie e delle operazioni di pace, e di includere gli enti locali negli interventi di ricostruzione post-conflitto e di peacebuilding.
- L’UCLG dovrebbe elaborare dei Memoranda of Understanding con le istituzioni governative internazionali, sulla base di una visione condivisa della diplomazia della città. Un simile accordo è stato già firmato con l’Iniziativa delle Nazioni Unite dell’Alleanza delle Civiltà. Si prevedono futuri accordi con:
- Il Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa;
- Il Comitato delle Regioni dell’Unione Europea
- La Commissione di Peacebuilding delle Nazioni Unite
- Il Dipartimento Affari Politici delle Nazioni Unite
- L’Ufficio per la prevenzione delle crisi e per la ricostruzione dell’UNDP
- Il «Fragile and Conflict-affected Countries Group» della Banca Mondiale
- Accogliamo con soddisfazione l’iniziativa del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa di elaborare una Carta Europea sulla Diplomazia della Città e di esplorare la possibilità di creare un fondo per la diplomazia della città. Si auspica che l’UCLG possa elaborare una Carta Mondiale sulla Diplomazia della Città.
- L’UCLG ed i suoi membri dovrebbero esercitare pressioni sui Governi nazionali e sulle istituzioni internazionali affinché stabiliscano di sostenere economicamente le iniziative di pace degli enti locali.
- La comunità internazionale dovrebbe essere sollecitata a coinvolgere le esistenti organizzazioni di enti locali nelle operazioni di pace, al fine di garantire la piena partecipazione e la gestione di tali operazioni da parte degli enti locali. Se necessario, la comunità internazionale è chiamata a promuovere lo sviluppo di tali strutture. La creazione di nuove strutture dovrebbe essere eccezionale e rispondente a necessità reali.
- L’UCLG dovrebbe essere incoraggiata ad offrire la propria disponibilità a partecipare e sostenere la comunità dei donatori non appena si dovessero prospettare nuove strategie ed operazioni di pace, anche raccomandando il coinvolgimento sul campo di esperti indipendenti nelle fasi di ricostruzione post-conflitto.
3. Migliorare la qualità della Diplomazia della Città
L’UCLG provvederà a promuovere la qualità del coinvolgimento nei programmi di peacebuilding degli enti locali e delle loro associazioni, stimolando, tra l’altro, la ricerca sul campo della diplomazia della città, e contribuendo in maniera attiva a diffondere le migliori pratiche e le esperienze realizzate dai suoi membri in questo ambito.
Azioni concrete raccomandate:
- Il sito web dell’UCLG dovrebbe fornire dati di ricerca e migliori pratiche dei suoi membri che possano essere utilizzati dagli enti locali coinvolti in progetti e programmi in questo ambito.
- Sarebbe necessario promuovere lo sviluppo di programmi di formazione ed un’appropriata documentazione per i leader e gli amministratori locali, al fine di migliorare la qualità delle proprie azioni diplomatiche.
- L’UCLG ed i suoi membri sono incoraggiati a sviluppare una proficua collaborazione con le università e con i più importanti istituti di ricerca per realizzare studi ed analisi sul ruolo degli enti locali nella risoluzione dei conflitti e nel peacebuilding.
- L’UCLG dovrebbe impegnarsi a promuovere il coinvolgimento delle donne nelle attività di peacebuilding sostenute dagli enti locali.
4. Promuovere una cultura di pace
L’UCLG è chiamato a sviluppare le iniziative degli enti locali relative alla promozione di una cultura di pace all’interno delle proprie municipalità. Una cultura di pace ha due dimensioni: sensibilizzare i cittadini in merito all’importanza del peacebuilding in situazioni di conflitto, e promuovere i diritti umani e le relazioni pacifiche all’interno della propria comunità. Tale approccio implica un’adeguata conoscenza dei diversi strumenti a disposizione degli enti locali per la promozione della pace.
Azioni concrete raccomandate:
- Sulla base dei risultati del Congresso sulla Diplomazia della Città, sarebbe necessario sviluppare il «Modello per una Città di Pace», in modo tale da consentire agli enti locali di adottare decisioni informate sugli scopi e sulle modalità con cui intendono promuovere la pace, i diritti umani e la giustizia, e sul modo in cui possono elaborare politiche coerenti su queste tematiche.
- Si dovrebbe organizzare un Premio per la Pace biennale riservato agli enti locali. Tale Premio dovrebbe essere consegnato agli enti o ai leader locali che hanno sostenuto le amministrazioni locali coinvolte in situazioni di conflitto nel loro impegno a favore della pace e della giustizia, o che si sono adoperati per prevenire o risolvere i conflitti nelle rispettive comunità (The City Diplomacy Peace Prize).
- L’UCLG è incoraggiato a stimolare il dialogo interculturale e lo sviluppo di meccanismi di sensibilizzazione, così come programmi di scambi giovanili e produzione di materiale scolastico, e ad adeguare le strategie di comunicazione degli enti locali.
5. Assistere gli enti locali nelle situazioni di conflitto violento
L’UCLG svilupperà delle linee guida per decidere di volta in volta se, ed eventualmente in che modo, predisporre azioni congiunte, su richiesta dei membri degli enti locali e delle loro associazioni.
Azioni concrete raccomandate:
- Il Comitato dell’UCLG sulla Diplomazia della Città dovrebbe sviluppare delle linee guida a cui l’Organizzazione Mondiale dovrebbe attenersi per promuovere risposte pronte ed adeguate a favore dei membri coinvolti in situazioni di crisi o di conflitto, che possono includere missioni di solidarietà o di monitoraggio, e l’introduzione di sistemi di allerta immediata.
- Sarebbe opportuno considerare le raccomandazioni formulate da altre organizzazioni coinvolte in questo settore, come ad es. il Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa.
- L’UCLG dovrebbe sostenere e promuovere la cooperazione da città a città, coinvolgendo gli enti locali che in passato hanno affrontato situazioni di conflitto insieme a quelli che stanno emergendo da tali situazioni, soprattutto in riferimento alla ricerca della verità, al reintegro degli ex combattenti, alla cura delle vittime ed alla creazione di condizioni per un ritorno sostenibile delle persone rifugiate e sfollate.
Esprimiamo soddisfazione per la scelta da parte dell’Organizzazione Mondiale delle Città Unite e dei Poteri Locali nel suo insieme di accordare priorità politica alla promozione della pace. Invitiamo l’UCLG, i suoi membri ed i suoi partner, ed in particolare il suo Comitato sulla Diplomazia della Città, a dare impulso, nei prossimi anni, all’implementazione dell’Agenda de L’Aja, a promuovere i suoi obiettivi ambiziosi e a mobilitare le risorse necessarie per ottenere risultati tangibili.