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Appello della edizione straordinaria della Marcia per la pace Perugia-Assisi “Contro la doppia guerra del Kosovo”, 16 maggio 1999

Logo Centro di Ateneo per i Diritti Umani "Antonio Papisca", Università di Padova

Cessate il fuoco. Ogni bomba in più, ogni giorno in più vuol dire più lutti, più sofferenze, più odio, più rigidità e intransigenza, maggiori rischi di estendere la guerra all’Albania, al Montenegro e alla Macedonia,... al resto del mondo. Ogni giorno di guerra in più rappresenta un enorme spreco di risorse che dovrebbero essere impiegate nella lotta alla povertà e alla fame. Ogni giorno di guerra in più allontana la possibilità di trovare una via di uscita e rischia di distruggere in modo irreparabile la possibilità di ricostruire una pace giusta e duratura, fondata sulla convivenza e il rispetto dei diritti umani.

Vogliamo sperare che non sia già troppo tardi, che le vie del negoziato siano ancora aperte. Cessate il fuoco. Lo chiediamo a Milosevic: ferma la pulizia etnica. A che serve continuare questa guerra che sta portando alla distruzione dell’intera Federazione jugoslava?

Cessate il fuoco. Lo chiediamo ai combattenti dell’Uck. Rinunciate alla vendetta, ricercate un accordo: quanto sangue dovrà ancora scorrere prima della fine della tragedia del vostro popolo.

Cessate il fuoco. Lo chiediamo, con la stessa determinazione, al nostro governo e alla Nato: fino a quando continuerete a bombardare? Con quali risultati? Con quante vittime innocenti? Con quali rischi?

Fermiamo subito i bombardamenti e lavoriamo tenacemente per la ricerca di una soluzione negoziata, non imposta. Facciamo noi il primo passo. L’Italia lavori per la pace, insieme all’Europa, all’Onu e a tutte le donne e uomini di buona volontà. Le chiavi della pace sono nelle nostre mani.

La guerra è un piano inclinato sul quale stiamo scivolando senza che nessuno sappia se, come e quando riusciremo a fermarci. In nome del diritto internazionale dei diritti umani, noi denunciamo l’assurda pretesa di chi intende continuare questa guerra a oltranza fino alla vittoria. La vittoria di chi? Il giorno in cui questa guerra finirà non ci saranno vincitori: già oggi, siamo tutti sconfitti.

Prima che sia troppo tardi, noi, donne e uomini di ogni credo politico e religioso, impegnati a costruire un nuovo ordine internazionale democratico fondato sul diritto internazionale dei diritti umani, vi chiediamo: cessate il fuoco. Oggi.

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